Roma
Il Pd: "Avanti con Marino e Zingaretti. Lasciare sarebbe un'ammissione di colpa"

Le dimissioni del sindaco di Roma porterebbero il pentastellato Di Battista in Campidoglio, allora avanti con Marino in Comune e Zingaretti in Regione Lazio. Questa la decisione del Partito Democratico che insacca il colpo del secondo filone dello scandalo Mafia Capitale che ha portato all'arresto di tre consiglieri comunali di maggioranza e colpito anche la Regione Lazio.
"Lasciare adesso il Campidoglio sarebbe un'ammissione di colpa". Non usa mezzi termini il presidente del Pd Matteo Orfini incontrando nella sede del partito Ignazio Marino e Nicola Zingaretti. Il conclave al Nazareno ha ribadito l'appoggio dei democratici al sindaco e al governatore.
La linea: provare a ripartire. Per questo dopo l'uscita, da una porta laterale del duo Marino-Zingaretti, al cospetto del presidente Pd si sono presentati il capogruppo dei democratici Fabrizio Panecaldo e la presidente dell'assemblea comunale Valeria Baglio e il commissario del Pd di Ostia Stefano Esposito.
"Se il nostro obiettivo e' contrastare la criminalita', la cosa peggiore che si potrebbe fare sarebbe interrompere l'attivita' dell'amministrazione - ha spiegato Orfini - Il regolamento del consiglio comunale prevede l'immediata sospensione dei consiglieri arrestati e la loro sostituzione con i primi dei non eletti". E gli stessi consiglieri "vengono automaticamente sospesi dal Pd".
"Chiedero' al Copasir di occuparsi della vicenda - ha concluso Orfini - per capire come i servizi segreti non si siano accorti di cosa stesse facendo una persona a loro evidentemente nota come Carminati" e di come "abbia potuto costruire un sistema criminale di tale entita'".