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Roma
In piazza contro l'odio: il Circolo Mario Mieli lancia l'appello per i diritti

Saranno in piazza Madonna di Loreto, alle 16 di venerdì 28 ottobre, le associazioni del movimento Lgbtqia+, che aderiscono all'appello lanciato l Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, tra i promotori della manifestazione. La preoccupazione per dopo le elezioni: “Dobbiamo rimanere compatti di fronte a uno schieramento politico che rappresenta tutto ciò che si oppone alla costruzione di una società davvero accogliente ed egualitaria”.

“Diritti, libertà, autodeterminazione – In piazza per resistere”, 'appuntamento è in piazza Madonna di Loreto per le 16 di venerdì 28 ottobre, con un presidio a difesa dei diritti e della libertà, che vede tra i promotori Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “In questo momento storico è importante far sentire la nostra voce di sdegno e occupare le piazze, per mostrare che il movimento Lgbtqia+ e la società civile non ammetteranno attacchi ai diritti faticosamente conquistati. Dobbiamo rimanere compatti di fronte a uno schieramento politico che rappresenta tutto ciò che si oppone alla costruzione di una società davvero accogliente ed egualitaria”, ha dichiarato il Presidente del Circolo, Mario Colamarino.

La preoccupazione per il nuovo scenario politico

“Il nuovo governo si è appena insediato, presentandosi con ministri e ministre di cui ben conosciamo dichiarazioni e biografie – apre il comunicato del Circolo. – . Le associazioni cosiddette "Pro Vita" stanno organizzando in Campidoglio, per questo venerdì, un convegno che propone la solita menzogna della "propaganda gender", si oppone a qualsiasi forma di educazione alla sessualità e alle differenze nelle scuole e, con la scusa di “proteggere i bambini”, diffonde di fatto odio verso le persone LGBTQIA+, in particolare transgender e non binarie, imponendo percorsi di patologizzazione e psichiatrizzazione forzati nonostante la decisione dell' Organizzazione Mondiale della Sanità di depatologizzare l' incongruenza di genere (Icd11). Ancora più grave, – continua - il fatto che tra le associazioni partecipanti vi siano realtà che promuovono apertamente le cosiddette “terapie riparative" (trattamenti di conversione), pratiche antiscientifiche che vorrebbero modificare l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona e sono state definite dalle Nazioni Unite vere e proprie torture psicofisiche, causa di sofferenze e suicidi.

Dai nuovi ministri alla difesa dei diritti dei bambini sulla questione familiare

“Queste associazioni si vantano anche di conoscere personalmente i nuovi ministri e ministre e di poterli influenzare sulle prossime scelte politiche. La nuova ministra per Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Roccella – riportano nel comunicato - ha dichiarato che “le unioni civili sono la fine dell’umano” (ha promosso anche un referendum per abolirle nel 2016) e che “l’aborto non è un diritto”. Secondo il nuovo ministro della Giustizia Nordio “la pedofilia (cioè un reato) è un orientamento sessuale”. Secondo il ministro degli Esteri Tajani la “famiglia senza figli non esiste”. Potremmo continuare a lungo. La vera minaccia per bambini e bambine è chi ostacola il loro diritto ad avere riconosciuti per legge entrambi i genitori, come avviene per le famiglie omogenitoriali, chi non riconosce pari dignità a tutte le famiglie senza distinzioni (secondo l’ISTAT, il 33,2% delle famiglie è composta attualmente da persone single, più delle coppie con figli che sono il 31,2%)”. La vera minaccia per bambini e bambine è chi sceglie di non tutelare le giovani generazioni da odio, violenza e pregiudizio, già in aumento nelle ultime quattro settimane – denunciano -, chi ostacola la parità tra i generi, la salute riproduttiva e i percorsi di affermazione del genere, chi impedisce l’educazione sessuale e all’affettività nelle scuole e nelle università, chi sceglie in pratica di esporre ragazzi e ragazze ai rischi di abusi, bullismi, violenza di genere e infezioni a trasmissione sessuale.”

E sui fatti a La Sapienza, “La repressione è già partita dalla forza”

Chi si appresta oggi a governare, non a caso, ha affossato proprio un anno fa la legge contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo, esultando con un vergognoso applauso da stadio che è passato in tutto il mondo come sostegno istituzionale all’odio e alla discriminazione. Mentre viene lanciato questo appello, infine, la repressione del dissenso sta già intraprendendo la strada della forza, come è accaduto in Sapienza”.

L'appello, tutti in piazza, “Nessun governo può minacciare la vita”

“Non si può più discutere di autodeterminazione, libertà di essere, di amare e di creare una famiglia per ogni persona, di libertà delle donne di decidere sul proprio corpo, di libertà dall’odio e dalla violenza che colpiscono in base all’identità di genere, l’orientamento sessuale e la disabilità. Il prossimo venerdì 28 ottobre, - concludono lanciando l'appuntamento - a cento anni dalla marcia fascista su Roma, presidieremo Piazza Madonna di Loreto per aprire una nuova stagione di resistenza e ribadire che nessun partito e nessun governo può minacciare la vita, i diritti e la libertà delle persone nel nostro Paese. Non lo permetteremo!”

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