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Roma
Internet a scuola, connessi con speed test lumaca: 1200 plessi nel Medioevo

In Italia il 97% delle scuole è connessa alla rete internet, ma solo il 12,5% ha una connessione con velocità superiore ai 30 megabyte al secondo: la lentezza delle connessioni diventa particolarmente grave, dal momento che la Strategia Italiana per la banda ultra- larga, in linea con quanto indicato nell’Agenda Digitale Europea, definisce come prioritaria la copertura ad almeno 100 Mbps delle sedi della P.A., ivi incluse le scuole, entro il 2020 e 1 Gbps entro il 2025.

A certificarlo è un'indagine dell'Associazione Nazionale presidi e pubblicata sul magazine “la tecnica della scuola”. Secondo l'indagine, oltre alla lentezza della connessione, “è davvero preoccupante che il 3% degli edifici scolastici – quindi oltre 1.200 – risulti ancora privo di qualunque connessione, con scuole prevalentemente primarie e dislocate per la maggior parte nel sud Italia”.

Il convegno a Roma

I dati derivano da una indagine curata dall’Osservatorio “Osservare Oltre”, per Anp-Lazio, presentati lo scorso venerdì 8 novembre, presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Roma Tre, durante la seconda giornata del convegno EduIA “Educazione intelligenza artificiale”. L’attendibilità dei risultati è alta, perché il campione utilizzato per lo studio è composto da 4.900 istituti scolastici, con una quota del 40% di istituti superiori e il 60% di istituti comprensivi.

Le famiglie “navigano” più velocemente

Dai risultati raccolti emerge che le scuole coperte con banda ultra larga sono meno del 13% a livello nazionale. Il dato diventa ancora più deludente dal momento che le famiglie connesse, sempre con banda ultra larga, sono circa il 22%, mentre la copertura a livello nazionale è di circa il 72%.

Negli istituti primaria con velocità superiore ai 30 Mbps è solo dell’11%, che diventa 13,9% nel caso delle medie e il 26% nelle scuole superiori. Pertanto, la dimensione delle scuole, la loro distribuzione geografica e il differente grado scolastico, rappresentano fattori determinanti circa il diverso grado di infrastrutture digitali.

L’uso didattico è importante

“Un divario – sostengono i ricercatori Anp Lazio – legato soprattutto al differente utilizzo didattico che si fa crescendo con l’età degli studenti”. È interessante che il 61% delle scuole ha una figura di riferimento che si occupa della programmazione e di tutte le attività inserite nel Piano nazionale scuola digitale. particolare il 50% delle scuole piccole, il 61% di quelle medie e il 69% di quelle grandi. Connessioni al web a parte, il 75,9% le scuole detengono una copertura completa di rete telematica in tutti gli spazi, di cui l’84,1% delle superiori, il 79,3% delle medie e 72,8 delle elementari.

I vantaggi della connessione veloce

“La velocità di connessione è importante – continuano dal sindacato dei presidi guidato nel Lazio da Mario Rusconi – poiché col suo crescere aumentano le possibilità di attività da svolgere, ma anche la concreta possibilità di diversificare la tipologia di opportunità” didattiche e amministrative.

“Se a questo si aggiunge, come spesso accade, che la stessa connessione in una scuola viene suddivisa in parecchie postazioni, a velocità basse è più facile arrivare a saturazione in tempi più brevi”.

I costi della connessione

Un risultato interessante riguarda anche le “bollette” che gli istituti sostengono ogni anno per la connessione internet, quasi sempre ricorrendo al contributo volontario dei genitori. Questo significa che, in pratica, i costi di gestione del piano di sviluppo digitale e anche di dematerializzazione delle informazioni, sono pagati in larga parte dalle famiglie degli alunni.

Le scuole, a seconda le dimensioni, spendono fino a 3.200 euro annui sono il 77,4%.

Gli istituti ad elevata popolosità, con alunni superiori a 1.200, che spendono meno di 3.200 euro annui sono il 60%; quelli che spendono dai 3.000 ai 6,000 euro sono il 27% ed, infine, quelle che spendono sopra i 6.000 euro sono il 13%.

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