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Roma
“La crisi mi ha fatto diventare famosa”. Da architetto a Dj, la storia tutta Kalda

di Valentina Renzopaoli


La sua musica rimbomba sotto le luci delle più note discoteche romane e nei salotti privati della Roma Bene, capace di far scatenare sulla pista anche i professionisti più insospettabili: da circa tre anni la sua vita fa rima con “ritmo” e il suo nome ha fatto il giro della movida romana e non solo. Oggi la conoscono tutti come Dj La Kalda, malizioso soprannome che in realtà è semplicemente il diminutivo del suo cognome. Laura Caldarelli, architetto romano di successo, cresciuta nel quartiere Prati, madre di Gustavo e Matilde, due adolescenti: nel 2013, in piena crisi economica e in momento di difficoltà familiare, molla la sua carriera, lascia lo studio professionale e si regala una seconda chance, puntando tutto sulla musica e su una trascinante energia tutta femminile.
Piper, Alien, Caffè degli orti, Os Club, Chorus Cafè e Ripa Plays, fino alle scogliere del Kibar di Chiaia di Luna a Ponza e alle spiagge della Sardegna: in una manciata di anni Laura Caldarelli ha suonato alla consolle dei locali più alla moda, conquistando i più diversi tipi di pubblico. I suoi cappelli sono diventati un must, così come le tute che le fasciano il corpo: ma è soprattutto il connubio perfetto di sound e simpatia che la rende irresistibile. “Quello che amo di più di questo lavoro è il contatto con la gente, e la possibilità di condividere l'emozione della musica con gli altri, vedere le persone che si lasciano andare e trascinare”, racconta ad affaritaliani.it Dj La Kalda.
La passione per la musica, Laura Caldarelli l'ha sempre avuta: diplomata in pianoforte al Conservatorio, per diversi anni, ha affiancato la sua professione di architetto di arredamento d'interni e ristrutturazioni con l'insegnamento. Ma nulla faceva presagire che sarebbe stata la sua seconda vita. Poi, nel 2007, ha iniziato per gioco ha collaborare con alcuni dj noti della scena romana, curando per loro i remix e rubando con gli occhi i segreti del mestiere. Fino a quando la crisi ha messo in ginocchio il mercato e Laura si è trovata a dover mettere in discussione certezze e abitudini.
La fortuna ha voluto che arrivasse l'opportunità capace di cambiare il suo destino: una sostituzione come dj ai Giardini di Ripetta. Era l'aprile 2012, i proprietari la sentono mixare, il pubblico stra-balla e lei diventa ospite fissa. E' un attimo e tutto cambia: ritmi, orari, colleghi. Dopo due mesi arriva la chiamata da Ponza, lei fa le valigie e si gioca la carta: tre mesi al Kibar che diventa il suo vero trampolino di lancio. In poco tempo diventa un “fenomeno sociale” e tutti la vogliono. “Un dj donna piace molto senza dubbio”, spiega Laura Caldarelli. “E' vero che siamo sempre di più ma il segreto è rimanere se stesse. La donna dj va di moda, è un momento buono per chi decide di lanciarsi in questo ambiente. E anche se c'è chi pensa che si tratta di un'uscita di sicurezza o una scappatoia per chi non ha un altro mestiere, l'importante è che permetta di rivelare una nuova possibile strada”.

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