La politica nasconde l'emergenza rifiuti. Zero soluzioni, senza discarica il caos - Affaritaliani.it

Roma

La politica nasconde l'emergenza rifiuti. Zero soluzioni, senza discarica il caos

di Donato Robilotta*

L’altro giorno Roberto Giachetti, durante il confronto con la Raggi e Fassina a Testaccio presso la città dell’altra economia, ha dichiarato che è merito del Pd aver chiuso Malagrotta. Quando la platea, ambientalista, ha iniziato a rumoreggiare Giachetti ha corretto il tiro affermando: “Malagrotta l’ha chiusa la giunta Marino ma grazie a Zingaretti”.
Niente di nuovo sotto il sole, Giachetti come già Alemanno e la Polverini cerca di mettersi sul bavero della giacca la spilla benemerita della chiusura della discarica più grande d’Europa. Peccato però che Malagrotta si è chiusa da sola perché la discarica era piena e da tempo le istituzioni locali sapevano che era in esaurimento.
Il problema grave è che le istituzioni locali non hanno nel frattempo individuato una discarica alternativa, di servizio e per le emergenze, spiegando che non ce ne sarebbe stato bisogno, pensando probabilmente che la soluzione fosse quella di portare i rifiuti all’Estero.
E questo ha provocato l’emergenza rifiuti che è sotto gli occhi tutti, con Regione e Ama che litigano sulla questione della mancata autorizzazione per portare i rifiuti all’estero, circa 160mila tonnellate all’anno, e con il Presidente Fortini  che si rivolge direttamente al ministero dell’Ambiente perchè trovi una soluzione ed eviti l’emergenza.

Eppure da tempo l’Europa vieta di portare i rifiuti in giro per il mondo ed è nota la sentenza della corte di giustizia europea del luglio del 2015 che obbliga gli enti locali a trattare e smaltire i rifiuti nel luogo più vicino a quello dove vengono prodotti.
Non solo, ma una recente sentenza del Tar del Lazio impone alla Regione di mettere a punto un piano di discariche di servizio dove smaltire gli scarti dei rifiuti trattati negli impianti presenti sul territorio.
E’ di questi giorni la notizia dell’approvazione da parte della Giunta Regionale della delibera del  fabbisogno regionale in merito al ciclo dei rifiuti, con il quale la Pisana prevede di allargare le discariche esistenti e di individuare altri siti, a partire da Roma.
Questo perché a fronte di una volumetria residua delle discariche di Albano, Civitavecchia, Colleferro, Latina, Roccasecca e Viterbo, dopo la chiusura di quelle di Malagrotta, Bracciano e Guidonia, pari a circa 1 milione di tonnellate, negli anni da oggi al 2026 la quantità di rifiuti da smaltire in discarica, calcolata dagli uffici regionali, sarà pari a oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti trattati.
Dunque a Roma serve, e con urgenza, una discarica di servizio per gli scarti della lavorazione e il Presidente della Regione ha tenuto a precisare che l’individuazione del sito spetta, per legge, al Comune di Roma.
Ecco, è su questo che i candidati a Sindaco, a iniziare da Giachetti che rappresenta il partito che più degli altri ha governato Roma, dovrebbero pronunciarsi e dire cosa vogliono fare e non parlare del passato.

*già Consigliere della Regione Lazio