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Roma
La Regione Lazio e la guerra del gas: “In cucina usate le piastre a induzione”

Casalinghe romane, preparatevi: dovete abbandonare la cara vecchia macchina del gas e prenotare la piastra a induzione. Cosi ha deciso la Regione Lazio che ha stanziato 2,2 milioni di euro nei prossimi tre anni, come incentivo per favorire “la transizione energetica”.

E l'attacco di creatività è finito addirittura nel collegato alla Legge Finanziaria in discussione al Consiglio regionale. Sotto l'egida della transizione energetica, il provvedimento in questione, mira ad “incentivare” la transizione alle fonti rinnovabili”, ignorando che molto del gas consumato in Italia è per la produzione di energia elettrica. Ma questo può anche passare perché l'esigenza di liberarsi dalla schiavitù in particolare del gas di Putin, è una scelta coerente, quello che invece lascia basiti è che dietro l'uso delle piastre a induzione non si nascone un risparmio per le famiglie.

L'induzione è più veloce ma chiede un cambio di potenza del contatore

Infatti, pur essendo più veloci nel riscaldare ad esempio l'acqua, le piastre rappresentano un picco di consumi che nell'80% degli usci casalinghi, costringono le famiglie a lasciare i contratti base da 3kwH e a d aumentare la potenza per evitare che durante l'uso il contatore “salti” per un eccessivo consumo. Per non parlare della seconda trappola che si prepara: chi pensa di passare dal piano cottura a gas a quello a induzione elettrica, deve mettere in conto la sostituzione integrale della batteria di pentole e padelle, acquistando quelle adatte all'induzione elettrica. Un nuova spesa a meno che la Regione Lazio non si inventi il primo “bonus pentole e padelle”.

Dunque, se da una parte si profila un risparmio energetico di sistema, dall'altra si scarica sulle famiglie e soprattutto sulle meno abbienti, un ulteriore aggravio della bolletta. Stesso scenario si prepara per chi opterà per l'elettricità per scaldare l'acqua e riscaldare la casa.

Accedere all'incentivo può trasformarsi in un boomerang economico

In sintesi l'incentivo della Regione Lazio rischia di diventare un boomerang che cadrà sulle famiglie alle prese con l'obbligo di ridurre al minimo i consumi e un “chiaro vantaggio” per i produttori. Infine, è la prova che manca che i politici sono sempre più lontani dalla realtà sociale ed economica: vivono così lontani dalla realtà da non sapere neanche come si cucina. Da brivido vero.

Nel collegato alla Finanziaria regionale “L'esproprio dei terreni non coltivati”

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