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Roma
La Sanità del Lazio in Tribunale, Cittadinanzattiva: “Scandalo liste d'attesa”

La sanità del Lazio a giudizio presso il Tribunale dei Malati di Cittadinanzaattiva Lazio per il problema delle liste d'attesa. “Un'emergenza nazionale: il fenomeno non è solo laziale. Siamo sull'orlo di una situazione senza ritorno”.

A parlare è Elio Rosati, responsabile per il Lazio di Cittadinanzaattiva. “Non bastano palliativi inutili - spiega Rosati - tipo i recall per recuperare le liste di attesa. Le proposte che promuove la Fimmg debbono essere presein seria considerazione ma devono aprire un confronto a tutto campo per garantire l'accesso alle prestazioni in tempi congrui. Ormai siamo sull'orlo di una situazione senza ritorno. E per questo che si deve insieme costruire un modello di presa in carico reale con risposte puntuali”.

Le proposte di Cittadinanzattiva

“Ci vorranno anni - dice ancora Rosati l'associazione - per risolvere il problema del personale sanitario. Ma possiamo cominciare con operazioni a costo zero: inserimento nel sistema Recup di tutte le agende pubbliche (per il momento è esteso solo al 40%). Si facciano funzionare veramente gli istituti di partecipazione come gli Osservatori aziendali per il governo delle liste di attesa che nella passata legislatura sono stati, nella gran parte dei casi a partire da quello regionale, scatole vuote”.

I dati raccolti da Cittadinanzattiva

Negli ultimi giorni febbraio Cittadinanzaattiva Lazio ha condotto uno studio su 534 cittadini e sulle problematiche del sistema sanitario laziale. Tra le principali problematiche, è emersa proprio quella del non rispetto dei tempi di attesa: “Per le tipologie, urgente, breve, differibile e programmata, la non osservanza dei tempi è la regola” si legge nel report.

Nello specifico 2 visite urgenti su 3 sono eseguite in ritardo e lo stesso vale per le visite programmate. Per quanto riguarda le visite urgenti il dato è di 3 in ritardo su 4. Una sola visita differibile ogni 6 viene eseguita entro i tempi previsti, mentre le altre sono in ritardo. Questi i dati raccolti nello studio condotto da Cittadinanzattiva Lazio su 534 cittadini laziali.

Dei cittadini intervista, il 36,5% lamenta difficoltà nel prenotare le visite, mentre il 17,6% denuncia sia i tempi di lunghi di attesa quando si cerca di parlare con operatori del Cup e sia per l'appunto il regolare mancato rispetto dei tempi d'attesa previsti a seconda del grado di priorità (urgente 3 giorni, breve 10 giorni, differibile 1 mese, programmate 2 mesi). Le visite più problematiche sono gli esami diagnostici (segnalati da 42,5% degli intervistati) e le prime visite specialistiche (28,8%)

Sanità Lazio, la vergogna dei tempi d'attesa: non rispettati nel 91% dei casi

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