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Roma
La sinistra oltranzista riparte dal Bottegone: Santoro sceglie l'ex sede PCI
Il Bottegone

Alle prossime Europee ci sarà anche Michele Santoro. Lo storico conduttore ha infatto deciso per la sfida europea. E lo fa lanciando il guanto alla sinistra oltranzista e ai Cinque Stelle. Una scelta che parte proprio dalla sede: via delle Botteghe Oscure.

Il mitico "Bottegone" che fu la culla del PCI di Enrico Berlinguer. 

Una scelta di campo

Una scelta di campo, una scelta coraggiosa, una scelta che chiama vecchi ricordi e tocca il cuore di chi a sinistra ha sempre votato ma, negli ultimi anni, lo ha fatto turandosi un po' il naso. Ed è proprio dalla sede che il nuovo partito di Santoro incarna certi valori rossi come la pace e l'ecologia. Non a caso la sua lista si chiamerà "Pace, Terra e Dignità".

Chi c'è nella Lista di Santoro

C’è un vecchio eroe del pueblo al cashmere come Fausto Bertinotti e c’è Ciruzzo Cerullo in arte Jorit, street artist che sui muri di Mariupol graffitava bimbe piangenti su bombe Nato. Ci sono il Capitano Ultimo (il mitico carabiniere che arrestò Toto' Riina), il matematico Odifreddi, il filosofo Massimo Cacciari, il corrispondente Rai da Mosca Marc Innaro, Vauro e Ginevra Bompiani. Ci sono anche le parenti illustri come Milly Moratti; e le artiste di retrovia" Fiorella Mannoia, Valeria Golino. Insomma, una squadra forte, fatta di fuoriclasse e primedonne. E poi c'è lui: capitan Michele che per sbeffeggiare la sinistra ormai radical sempre più radical chic ha deciso di iniziare la sua avventura da via delle Botteghe Oscure.

Il mito del Bottegone e le curiosità

Dopo la II Guerra Mondiale, il Partito comunista italiano ebbe la sua sede nazionale, fino alla sua scomparsa dal panorama politico, a via delle Botteghe Oscure 4, nel centro di Roma. Al piano terra del palazzo c'erano gli spazi della libreria “Rinascita”, di proprietà del partito, nota come il "tempio della cultura di sinistra". La strada deve il suo nome alle numerose attività commerciali e artigiane prive di finestre, quindi oscure. Il palazzo sede del Pci, detto “Il Bottegone”, fu costruito dopo le demolizioni del 1938 e acquistato dal partito allora guidato da Palmiro Togliatti per 30 milioni di lire nel '46 con l'aiuto dei costruttori romani e Alfio e Alvaro Marchini. Nel 2000 i Ds, eredi politici del Pci, vendettero il palazzo all'Associazione bancaria italiana anche per ripagare parte dei quasi 600 milioni di debiti accumulati.







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