Roma
Lei lo lascia, lui spara e la uccide. 5 anni alla guardia giurata
I giudici hanno derubricato l'omicidio da volontario a colposo
Cinque anni di reclusione per omicidio colposo. E' la pena stabilita dalla prima Corte d'Assise di Roma per Alessandro Popeo, la guardia giurata finita a processo con l'accusa di aver ucciso, sparando con la sua pistola di ordinanza, l'ex compagna, Natascia Meatta.
I giudici, hanno derubricato l'imputazione da quella di omicidio volontario a colposo e disposto la scarcerazione dell'uomo. Popeo, inoltre, è stato assolto "per non aver commesso il fatto" dall'accusa di cessione di sostanze stupefacenti.
Per l'imputato la procura aveva sollecitato una pena complessiva di 17 anni e mezzo per i reati di omicidio volontario e cessione di droga. Popeo già al momento del suo arresto, avvenuto nel settembre del 2014, si era difeso sostenendo che il colpo era partito accidentalmente dalla sua pistola. Presente in aula alla lettura della sentenza, Popeo non ha potuto trattenere qualche lacrima, così alcuni tra i suoi amici e parenti.
Momenti di sconforto, invece, sono stati vissuti dai familiari della vittima, anche loro in lacrime per una decisione ritenuta ingiusta. Secondo la ricostruzione dell'accusa, l'omicidio, avvenuto alla presenza della figlia della coppia -di soli due anni- era maturato in un contesto sentimentale viziato dall'uso di sostanze stupefacenti e dall'incapacità dell'uomo di accettare la fine del rapporto con la Meatta.