Roma
Mafia Capitale, vertice in Campidoglio. Tra Marino e Alfano volano stracci

Scontro 'diplomatico' tra il sindaco di Roma Ignazio Marino e il ministro dell'Interno Angelino Alfano sulla relazione fornita dal Viminale al Governo sull'ipotesi commissariamento del Comune dopo lo scandalo Mafia Capitale. "Quanto è stato presentato dal ministro Alfano il 27 agosto è una fotografia del Comune di Roma datata al 2014 - ha protestato Marino al termine di un incontro con il prefetto Gabrielli in Campidoglio. Ma a stretto giro la replica del titolare del dicastero degli Interni: "Marino ha ragione, la mia foto su Roma è datata al 2014 mentre lui è stato eletto nel 2013".
A fare da spalla a Marino il prefetto di Roma, Franco Gabrielli: "Le indicazioni del ministro fanno riferimento alla fotografia di eventi o meglio di condizioni proprie di un tempo che non è piu' quello attuale. Questo Comune si è dotato di un assessorato alla Legalità che in questi mesi ha lavorato proficuamente ma posso dire che su alcuni ambiti sono andati, se possibile, al di là di quelle che sono le indicazioni del ministro con riferimento ad alcune tipologie di controlli e questo mi fa ben sperare".
All'assessore alla legalità Alfonso Sabella il compito di illustrare le prime decisioni prese dai 'consoli', ovvero dal direttorio capitolino che deve sovraintendere al ripristino della legalità: "Abbiamo fatto ruotare 77 dirigenti su 224, ovvero più del 30%. Abbiamo introdotto il meccanismo dei sorteggi per le commissioni giudicatrici delle gare e per le ditte da invitare. Abbiamo portato il numero delle somme urgenze dai 110-120-130 milioni di euro degli anni precedenti ad appena 3 milioni di euro. Abbiamo intensificato tutti i controlli interni fino ad arrivare perfino al 30% degli atti da controllare nel 2017. Quest'anno ne controlliamo già il 25%. I ministeri non controllano normalmente più dell'1 o 2% degli atti"."