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Roma
Militare ucciso a Roma, estradato dalla Francia il tunisino ritenuto il killer
Danilo Lucente Pipitone

Nuova svolta nel caso dell'omicidio di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il caporal maggiore dell'esercito ucciso a Roma il 10 febbraio scorso. Abidi Mohamed, il tunisino ritenuto responsabile dell'omicidio che era stato individuato in Francia, è stato consegnato alle autorità italiane.

Ad “accoglierlo” alla frontiera a Ventimiglia c'erano gli agenti della Squadra Mobile di Roma che gli hanno notificato la misura di custodia cautelare in carcere, disposta dal gip perché gravemente indiziato di omicidio preterintenzionale.

Riassunto delle puntate precedenti: l'omicidio e la fuga

Il fatto era avvenuto nella notte tra il 10 e l'11 febbraio scorsi, intorno alle 2,30. Dalle ricostruzioni, sembrerebbe che l'aggressione che ha portato alla morte del militare sarebbe partita come una lite per la viabilità. I testimoni hanno infatti raccontato di aver visto le vetture dei due uomini, la Fiat 500 Aabarth del tunisino e la Fiat Panda del militare erano ferme in mezzo alla carreggiata in via Sesami. La lite si sarebbe trasformata in una rissa, in cui il tunisino avrebbe sferrato un pugno a Lucente Pipitone, tramortendolo. Vestito di nero, e con il volto coperto da uno scalda collo e da un cappuccio, Abidi Mohamed si è poi avvicinato al corpo del militare scuotendolo. Vedendo che non reagiva, lo avrebbe adagiato all'auto per poi fuggire. Pipitone è stato portato in ospedale, ma i medici non hanno potuto fare niente per lui.

 

Dopo alcuni giorni a Roma, il tunisino avrebbe lasciato la Capitale, diretto in Francia, visto che ormai gli inquirenti erano sulle sue tracce e i media avevano cominciato a diffondere la sua foto. Dalla Francia stava poi cercando di andare in Spagna, con la copia del passaporto di un suo conoscente.

Le indagini

Subito dopo l'omicidio sono scattate le indagini. In breve tempo è stata rintracciata l'auto a bordo della quale si trovava il tunisino: era di proprietà di un romano che l'aveva prestata a un suo conoscente della Tunisia, e che poi gliela aveva riconsegnata la notte stessa. Grazie anche a un'impronta digitale trovata nell'auto si è scoperto che quel tunisino era proprio Abidi Mohamed. Gli inquirenti avevano quindi raggiunto il suo appartametno trovandolo vuoto e avevano quindi scoperto che il tunisino era fuggito da Roma. Avendo saputo che il ricercato aveva parenti in Francia, nei pressi di Montpellier, gli agenti si sono messi in contatto con le autorità francesi.

Abidi Mohamed era già noto alla Gendarmeria Francese, perché sorpreso in passato a guidare senza patente. In quell'occasione gli erano state prese le impronte digitali. Grazie anche a questo particolare è stato inserito l’inserimento nel circuito Schengen del Mandato di Arresto Europeo e la Polizia di Frontiera Francese lo ha trovato e fermato a La Perthus, al confine con la Spagna.

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