Mozione di sfiducia contro Montino. Fiumicino, il Pd rischia per i chioschi in spiaggia - Affaritaliani.it

Roma

Mozione di sfiducia contro Montino. Fiumicino, il Pd rischia per i chioschi in spiaggia

I consiglieri Gonnelli, De Vecchis, Onorati, Picciano, Merlini Biselli, Paolini, Poggio hanno presentato una mozione di sfiducia per il sindaco di Fiumicino Esterino Montino finito nei guai per le concessioni demaniali. "La decisione del sindaco Montino di ignorare completamente le richieste dell’opposizione dimostra una volta di più che non si possa instaurare alcun rapporto fiduciario con chi invece di chiarire la propria posizione giudiziaria da giorni snobba la città come se nulla fosse accaduto. Qui il problema non sono solo e semplicemente le vicende giudiziarie che hanno investito il primo cittadino e buona parte del Consiglio Comunale, che rappresentano comunque un’aggravante, ma gli atteggiamenti utilizzati nella gestione della cosa pubblica. Il proseguimento di questo mandato non farebbe che peggiorare le condizioni amministrative e finanziarie dell’intero comune di Fiumicino. Ogni giorno in più di questo governo rappresenta un rischio gravissimo per la nostra città. È evidente che in un quadro simile non ci siano più le condizioni per proseguire il mandato, per questo secondo quelle che sono le norme regolamentari abbiamo sottoscritto una mozione di sfiducia ufficiale al sindaco Montino, che speriamo possa essere firmata anche da altri gruppi di consiglieri comunali che hanno a cuore gli interessi di Fiumicino. Questa farsa deve terminare. È ora che il sindaco e la sua maggioranza si rendano conto che Fiumicino rischia di essere l’unica amministrazione d’Italia che ha più indagati che amministratori. Speriamo che l’onorevole Orfini e il PD siano coerenti e comprendano che la situazione del sindaco Montino è di gran lunga peggiore, sia in termini giudiziari che in termini politici, di quella dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino. Nell’interesse della città e della politica è bene che questa farsa cessi, per permettere a tutte le realtà sociali, imprenditoriali associative di ricominciare a respirare recuperando quel rapporto di fiducia tra politica e cittadinanza che rischia di recidersi definitivamente".


LA DIFESA.
“Siamo certi che la vicenda che ci vede chiamati in causa si risolverà presto”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri di maggioranza del Comune di Fiumicino raggiunti da un avviso di garanzia in merito alla vicenda delle concessioni demaniali. “Se ci sono dei dubbi è bene che la Procura indaghi e faccia giustamente i suoi accertamenti”, dicono.
“Da parte nostra – sottolineano – siamo certi di aver agito nell’interesse comune, senza procurare alcun “ingiusto vantaggio patrimoniale” ad alcuno. Occorre infatti precisare che la delibera di indirizzo votata in Consiglio comunale nasce con lo spirito di riportare all’interno delle norme un procedimento iniziato 14 anni fa e mai portato a conclusione. Il bando del 2002 per l’assegnazione dei chioschi ha sempre previsto la concessione su 2000 mq per le attrezzature balneari. Peccato che le disposizioni del bando non siano state mai applicate dalla vecchia Amministrazione la quale, invece di stare nelle norme e rilasciare l’unico istituto giuridicamente riconosciuto per l’occupazione del demanio (ovvero la concessione), ha scelto di rilasciare la convenzione, determinando una situazione confusa e nebulosa, tanto a livello giuridico che amministrativo. Con la nostra delibera – dicono – abbiamo semplicemente dato mandato agli uffici di riparare a questa situazione di indeterminatezza che si era consolidata negli anni, previo tutte le verifiche tecnico-normative del caso e sulla base della Sentenza del Consiglio di Stato e del bando originario. Non abbiamo dato nuove concessioni – sottolineano i consiglieri - non abbiamo esteso l’area, non abbiamo allungato la durata dell’occupazione del demanio. Semmai abbiamo esercitato il nostro mandato, abbiamo fatto ciò che la passata amministrazione non ha fatto: scegliere di governare. E ci sorprende che a chiedere spiegazioni siano proprio quei consiglieri che questa situazione hanno contribuito a determinarla”.