Roma
Muore impiccato in cella. 9mila i tentati suicidi
L'uomo, 58enne, sarebbe uscito a settembre


Nel padiglione D del carcere di Velletri, verso le ore 11, è morto un detenuto italiano di 58 anni: G. A., queste le sue iniziali, aveva fatto ingresso da qualche giorno per scontare un residuo di pena per furto e sarebbe uscito nel mese di settembre.
"L’uomo si è impiccato in cella e nessuno si è purtroppo accorto di nulla, se non la pattuglia di Polizia Penitenziaria durante il giro di ronda che svolge, appunto, una vigilanza saltuaria - commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe - Ancora una conferma, se mai ve ne fosse bisogno, che regime penitenziario aperto e vigilanza dinamica a poco servono rispetto ai drammi umani che si compiono ogni giorno tra le sbarre delle carceri italiane, drammi di cui il suicidio è purtroppo il terminale estremo, e che anzi testimonia come da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime detentivo aperto è aumentato anche il numero degli eventi critici nei penitenziari".
"La triste notizia arriva proprio nel giorno in cui il Sappe - aggiunge - primo sindacato della Polizia Penitenziaria, si è fatto promotore di una importante iniziativa: rendere disponibili, attraverso il proprio sito internet e blog www.poliziapenitenziaria.it, le statistiche e le presenze in carcere, distinte per Regione e struttura di pena, degli appartenenti al Corpo di Polizia e dei detenuti". "L’impegno del primo sindacato della Polizia Penitenziaria, il Sappe, è sempre stato ed è quello di rendere il carcere una 'casa di vetro', cioè un luogo trasparente dove la società civile può e deve vederci 'chiaro', perché nulla abbiamo da nascondere ed anzi questo permetterà di far apprezzare il prezioso e fondamentale – ma ancora sconosciuto - lavoro svolto quotidianamente, lo ripeto, con professionalità, abnegazione e umanità dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria. Per questo, abbiamo deciso di rendere disponibili queste statistiche e questi numeri, molto utili ed interessanti per chi intende affrontare i temi dell’esecuzione penale. Un contributo essenziale, che il SAPPE, primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, intende fornire proprio nella prospettiva di una esecuzione penale recentemente innovata da molti interventi normativi e all’altezza della Carta Costituzionale. Il Sappe ricorda infine che negli ultimi 10 anni sono stati più di 9.300 i detenuti ai quali gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria hanno salvato la vita da morte certa per tentati suicidi. Purtroppo a Velletri, ieri, non si è riusciti a impedire che il detenuto si togliesse la vita", conclude.