Niente soldi ma voucher. "Sistema fuori controllo" - Affaritaliani.it

Roma

Niente soldi ma voucher. "Sistema fuori controllo"

Con 886 mila, Roma è la terza città in Italia (dopo Milano e Torino) per numero di voucher venduti nel primo trimestre del 2016. Voucher utilizzati soprattutto nei settori del commercio, del turismo e dei servizi, dove nel 2015 sono stati utilizzati complessivamente il 44% dei voucher totali.

“Un sistema, quello dei voucher, che rischia di andare sempre più fuori controllo – spiega il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica – Non solo il sistema si è molto allontanato dalle motivazioni per cui era nato, ovvero il pagamento di una prestazione eccezionalmente occasionale, ma sta diventando negli anni quasi un’alternativa al lavoro nero. Perché un datore di lavoro dovrebbe stipulare un contratto a tempo determinato e/o indeterminato con tutti gli oneri e i costi che comporta, se può pagare con i voucher anche in maniera continuativa? E perché è stato innalzato il compenso annuale del lavoratore se non per incrementare l’utilizzo del voucher stesso?”.

Non è un caso che negli ultimi anni si stia registrando, sia a livello regionale sia nazionale, un forte divario tra il numero dei voucher venduti e quello dei voucher riscossi. “Quasi una speranza da parte del datore di lavoro a utilizzare più frequentemente questo strumento – ipotizza Civica – seguita poi da una maggiore cautela a fronte del possibile rischio di controlli, che la stessa Uil ha sempre più spesso sollecitato”.

Nel 2015, nel Lazio, a fronte di circa 5,5 milioni di voucher venduti, sono stati riscossi 3,5 milioni, con un divario di gran lunga superiore agli altri anni. Nel 2014, invece, il gap era stato di “soli” 204 mila voucher. Dopo la Capitale, sono Frosinone (144 mila) e Latina (129 mila) nel primo trimestre 2016 le province laziali ad utilizzare maggiormente i voucher e il compenso medio del singolo lavoratore è di circa 500 euro nette, equivalenti a 64 voucher.

Ad usufruire del buono lavoro sono soprattutto i lavoratori under 49 che, a differenza di un tempo quando erano prevalentemente gli ultracinquantenni ad usarlo, rappresentano l’80% di tutti i voucheristi. Di questi, la metà ha un’età inferiore ai 29 anni, a conferma dell’insuccesso sia di Garanzia Giovani sia dei contratto di apprendistato, tra l’altro in continua decrescita.