"No alle chiusure dei ristoranti". Gestori in piazza: mercoledì Roma blindata
Con i gestori dei locali potrebbero infiltrarsi frange violente: in campo le squadre antisommossa
Dopo Napoli tocca a Roma. L'onda di protesta arriva nella Capitale. A scendere in piazza sono i ristoratori che a gran voce chiedono lo stop delle chiusure previste da Dpcm.
Domani in piazza San Silvestro si raduneranno i gestori di bar, ristoranti, tavole calde: un settore “messo in ginocchio dai decreti anti-covid”, dicono a gran voce i rappresentati di settore. Ma il rischio è che assieme ai ristoratori, domani mattina, possano infiltrarsi anche frange violente legate al mondo ultras e pronte a mettere a ferro e fuoco il centro storico proprio nell'ultimo giorno utile per lo shopping natalizio.
Ma loro, gli organizzaori della protesta, non vogliono esser confusi con i facinorosi. Domani mattina, dalle 10 in piazza San Silvestro a due passi da Palazzo Chigi, ci saranno centinaia di persone che, lavorando nella ristorazione, si ritrovano ora a dover “chiudere bottega”. E avrebbero voluto saperlo prima. La mobilitazione è stata promossa dal M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalità aderente a Federturismo Confindustria) con un gruppo di circa mille ristoratori romani e non solo: «Con i ristori il Governo ci darà 500 milioni di euro – spiega Francesco Testa, direttore dello storico Checco dello Scapicollo – si tratta di appena 1800 euro ciascuno: non ci paghiamo neanche le bollette, forse questo il Governo non lo sa. Sono mesi che soffriamo: abbiamo investito soldi e speranze sul Natale, abbiamo già acquistato vino e olio ma ora chi ci rimborsa? Avrebbero dovuto dirlo prima che a Natale saremmo stati chiusi».
La tensione resta altissima comunque: domani il Centro sarà sotto stretta osservazione anche perché si tratta dell’ultimo giorno di shopping prenatalizio, prima della chiusura prevista dal 24 dicembre. Quindi alla ressa lungo le vie dello shopping, si aggiungerà la manifestazione dei ristoratori su cui incombe il rischio di pericolose infiltrazioni che, approfittando della protesta, potrebbero provocare scontri e assembramenti. «Isoleremo i violenti – assicurano gli organizzatori – noi scendiamo in piazza con i nostri nonni e i nostri nipoti». Le forze di opposizione saranno al loro fianco e chiederanno un incontro con la maggioranza.
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