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Roma
Novavax, il vaccino per i no vax in ritardo nel Lazio. Lega: "Dov'è D'Amato?"

Non c’è traccia di Nuvaxovid, il vaccino che piace ai no vax che doveva arrivare nel Lazio a febbraio, come più volte annunciato dalla Regione. Il consigliere della Lega Giannini all’attacco: “Come può D’Amato non avere notizie?”.

Nuvaxovid, il vaccino prodotto dall’azienda di biotecnologie americana Novavax, basato sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, usata già da decenni per altri vaccini, è un farmaco che sembra piacere anche ai non vaccinati scettici sui vaccini a mRNA. Per questo la Regione Lazio si era proposta come apripista per la somministrazione del vaccino del quale, al momento, non si hanno più notizie.

Il vaccino era atteso per gennaio

Nuvaxovid aveva ricevuto l’ok dall’Oms lo scorso 17 dicembre quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva aggiunto il vaccino nella lista di quelli a contrasto del Covid- 19. Pochi giorni dopo, il 20 dicembre, era arrivata anche l’approvazione da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali(Ema) e l’immissione in commercio era stata approvata anche dalla Commissione Europea. L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, aveva rassicurato: “Da gennaio verrà somministrato ai cittadini del Lazio”, anticipando anche l’apertura di 15 hub regionali dove poter ricevere il vaccino statunitense. Le dosi non sono però arrivate nel Lazio lo scorso mese e, una settimana fa, lo stesso D’Amato aveva parlato di “giallo Nuvaxovid”.

Giannini, Lega: “D’Amato non sa nulla. Come può non avere notizie?”

Dalle indiscrezioni e i comunicati stampa diramati dall’azienda Novavax, sembrerebbe che i ritardi siano dovuti a un’approvazione tardiva e da alcuni passaggi normativi che hanno rallentato il procedimento in tutta Europa.

A incalzare l’assessore alle regione Lazio è Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega nonché membro della commissione Sanità: “Novavax doveva essere l'ideale per convincere quei 250mila soggetti non vaccinati nel Lazio a effettuare l'inoculazione, ma solo qualche giorno fa l’assessore D’Amato, incalzato dalla stampa, ha incredibilmente detto di non saperne nulla. Ma come può il reggente della sanità regionale non avere notizie su un elemento tanto importante per la salute pubblica, quando nemmeno un mese prima la Regione aveva annunciato la messa a punto del 'piano Novavax', con l’allestimento di ben quindici hub su tutto il territorio, di cui sette solo nella capitale?".

Giannini: “Efficacia del vaccino al 90%, peccato perdere occasione”

Giannini ha presentato un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Governatore Zingaretti e al suo assessore sulle sorti del tanto atteso vaccino: “"Il vaccino Nuvaxovid, prodotto dall'azienda di biotecnologie Novavax e approvato recentemente dall'AIFA sfrutta la tecnica delle proteine ricombinanti ed è in uso già per diverse infezioni virali. I dati disponibili avrebbero mostrato un'efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia Covid-19 sintomatica anche nella popolazione anziana. Chiediamo pertanto alla giunta regionale a che cosa siano dovuti i ritardi relativi alla consegna delle dosi del vaccino, in quale data sia prevista la consegna, in quante dosi e come sia stato approntato il piano vaccinale a riguardo”.

Giannini: “Ennesimo favore ai colossi di big pharma”

Infine Giannini chiude la nota affermando: “Sarebbe un peccato se, dopo Sputnik, Reithera e Astrazeneca si perdesse la possibilità di avere a disposizione un'altra arma contro il Covid, facendo, innegabilmente, ancora una volta, un favore ai colossi di 'big pharma' Pzifer-Biontech e Moderna".

D’Amato: “Entro il 24 febbraio avremo risposte”

Domenica 13 febbraio l’assessore D’Amato è tornato però sul tema. Nel corso di un video pubblicato sulla pagina Facebook “Salute Lazio” ha rassicurato i cittadini: “Presto, speriamo entro il 24 febbraio, di avere certezze sul vaccino Novax: una nuova arma che avremo a disposizione. Abbiamo già organizzato le modalità di somministrazione: quando avremo certezza degli arrivi, inizieranno le prenotazioni. É un vaccino a struttura classico proteica e il richiamo è sempre dopo 3 settimane”. Resta da scoprire se effettivamente, entro la prossima settimana, si avranno notizie concrete sul destino del vaccino.

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