"Nun je da retta Roma, te stanno a cojonà. Non è antipolitica, serve uno scossone" - Affaritaliani.it

Roma

"Nun je da retta Roma, te stanno a cojonà. Non è antipolitica, serve uno scossone"

All'ombra del Cuppolone accade l'inimmaginabile, l'inverosimile, tanto da richiamare alla mente le drammatiche note del celebre minuetto di Gigi Proietti: nun je dà retta Roma che t'hanno cojonato! Anzi, che te stanno a cojonà! Infatti, che altro si può dire di fronte al devastante tsumani partito con Roma Mafia Capitale, il losco sistema d'affari costruito dal compagno Salvatore Buzzi, fondatore della cooperativa 29 giugno, iscritta alla leggendaria Lega delle Cooperative, in coabitazione con l'ex capo dei Nar affiliato alla Banda della Magliana, Massimo Carminati, e seguito dagli sfarzosi, faraonici, beffardi funerali dell'acclamato Re di Roma, Vittorio Casamonica?
C'è solo da prender, tristemente, atto dell'assenza e della complicità della Politica almeno negli ultimi trent'anni: diversamente non si spiegherebbe un fenomeno malavitoso e affaristico così diffuso, strutturato, organizzato che ha permeato, infettato il Campidoglio, le sue istituzioni e le sue aziende.
Nessun partito che in questi trent'anni almeno ha governato la Capitale, sempre che si possa ancora parlare di partito come sancito nella Costituzione e non di altro, si salva dallo scempio e dal degrado evidenti e sono sotto gli occhi di tutti, salvo che dei non vedenti apparati dei sedicenti partiti: sì magica Roma, patria di Pasquino, Trilussa, Belli, t'hanno cojonato e te stanno ancora a cojonà, alla grande!
E ora che fai nun me risponni? Me canti 'no stornello? No, neanche lo stornello me canti più, te sei ammutolita: il Sindaco, quello con la fascia tricolore, l'onesto e sorridente Ignazio Marino che di te, mia bella Roma, voleva fare una metropoli a misura di bambino per sicurezza, servizi e qualità della vita, se ne sta lontano, t'ha mollato. Le cronache dicono che sta scrivendo un libro, le sue memorie, su di te Roma mia, tra il Texas e i Caraibi. Si racconta che, come il freddo chirurgo che opera affondando il bisturi senza vedere prima quel che deve trattare, lui è tranquillo: ti ha, ripete con orgoglio, liberata dai malavitosi e dagli intrallazzatori, li ha messi alle porte.
Ci sono, è vero, le veloci e tempestive pattuglie di Polizia Roma Capitale ad assicurare la quotidiana sicurezza dei cittadini romani: erano ben sei, in pieno agosto, a vigilare sugli sfarzosi, faraonici, beffardi funerali, in stile 'Il Padrino', criticati dal Vaticano ma officiati in una sua parrocchia del Tuscolano, dell'acclamato 'Re di Roma', Casamonica.
I Casamonica sono gente perbene, come Buzzi e Carminati, e soprattutto sono molto devoti al Vaticano e al Campidoglio, per carità: il clan dei Casamonica però ha all'attivo oltre 117 arresti, beni e immobili sequestrati per oltre 4,5 milioni di euro e decine e decine di alloggi del Comune a 70-100 euro d'affitto! I beni che sono stati sequestrati a Buzzi e company sono un pò di più: circa 16 milioni di euro fatti come? Con l'assistenza agli immigrati come ha rivelato lo stesso emerito compagno in una intercettazione dei Ros in cui così si rivolgeva a Pierina Chiaravalle, sua collaboratrice: "[...]Tu c'hai idea de quanto ce guadagno sugli immigrati? il traffico de droga rende meno...".
E di quanto accadeva nel tempo, tu cara Roma, lo ignoravi, non potevi, giustamente, immaginarlo: come t'hanno ridotta, in balia di clan affamati di soldi ben coperti da una Politica fatiscente, assente e complice.
Piano però e misurati con le critiche, altrimenti, dicono i benpensanti, alla Giorgio Napolitano, si finisce, si fa dell'antipolitica! E chi se ne frega, di costoro! Per riprendere il minuetto di Proietti: E’ inutile che provochi, a me nun me ce freghi...Sei troppo sbarajone, co’ te nun me ce metto...Io batto n’artra strada, io c’ho pazienza, aspetto…". Che sto' sistema infame crolli e trascini con sè i suoi artefici.
Orbene sei pattuglie di Polizia Roma Capitale in pieno agosto si sono teneramente occupate di vigilare sui funerali del 'Re di Roma'. Questa la spiegazione data dal comandante dei vigili: "[...] l'attività della Polizia Locale di Roma Capitale nella vicenda del funerale di Vittorio Casamonica si è limitata alla sola garanzia della sicurezza della circolazione..Insieme ad Ama, gli agenti si sono preoccupati di sollecitare la pulizia...dai fiori...che potevano mettere a repentaglio l'incolumità dei cittadini, di quanti si muovono sulle due ruote"...
Che dire? Pure la presa in giro: i fiori mettono a repentaglio l'incolumità dei cittadini, di chi circola sulle due ruote? Direbbe il grande Totò: ma mi faccia il piacere...Voleva forse dire, il comandante dei vigili, le buche, le macchie d'olio, i veicoli e i furgoni che non rispettano lo stop..
Questi sono i tuoi fedeli custodi, cara Roma, quelli che ti amano, che ti vogliono bene, che per te farebbero qualunque cosa, persino mandare in tempo reale sei pattuglie dei vigili in pieno agosto per vigilare sui funerali sfarzosi, faraonici, beffardi, e tutelare l'incolumità dei cittadini e di chi viaggia sulle due ruote dai fiori lanciati sull'imponente corteo funebre.
No, nun ce stai vero grande Roma? Sta gente se ne deve annà...è tempo de dasse na mossa e co le parole di un romano verace come Gigi "annamo, daje Roma! Chi se fa pecorone...Er lupo se lo magna… Abbasta uno scossone!".

Carlo Patrignani