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Roma
Occupato il liceo Socrate: la protesta contro Draghi:”Istruzione subalterna”

E' iniziata al liceo Socrate l'occupazione da parte degli studenti. "Abbiamo deciso di occupare la nostra scuola e lo abbiamo fatto - spiegano gli studenti promotori - consapevoli dell’importanza di una forma di protesta di questo tipo e con l’intenzione di portarla avanti con serietà e, vista la gravità del quadro pandemico, nell’assoluto rispetto delle norme per il contenimento del contagio”.

“L’occupazione per noi è un atto conseguente alle settimane di proteste portate avanti insieme ai lavoratori della scuola (e non solo) e agli studenti delle altre scuole di Roma. Non lo facciamo, come molti potrebbero pensare, per perdere tempo o per sottrarlo allo studio, tanto che utilizzeremo i giorni dell’occupazione per portare avanti assemblee, dibattiti, approfondimenti su temi d’attualità, storici e filosofici anche con ospiti esterni. Durante l’occupazione cercheremo di restituire alla scuola quel ruolo di luogo essenziale per la crescita di ciascuno di noi e del nostro spirito critico che purtroppo da anni viene svilito da un sistema d’istruzione sempre meno a misura di studente e di qualità".

Secondo gli studenti un governo con a capo Mario Draghi "porterà avanti una visione del sistema d’istruzione classista e subalterno agli interessi delle imprese, una visione opposta alla nostra: ossia quella di un’istruzione nella quale poter crescere, formare il proprio spirito critico, realizzare la propria individualità liberamente e proiettati al contributo che ciascuno di noi in futuro potrà dare al benessere della società e non ai profitti di qualche padrone".

Gli studenti del Socrate sottolineano che i problemi oggetto di denuncia sono stati vissuti nella loro scuola, "nonostante siamo consapevoli - aggiungono - che il liceo Socrate complessivamente viva un contesto privilegiato rispetto ad altre scuole di periferia. La scorsa settimana abbiamo raggiunto l’apice che poi ci ha convinto totalmente a fare questa occupazione: abbiamo avuto un malfunzionamento continuo dei termosifoni, una connessione che andava e veniva impedendo le lezioni online, e bagni allagati e quindi non utilizzabili".

"Non stiamo incolpando la nostra scuola - puntualizzano gli studenti - ma stiamo incolpando delle determinate scelte politiche portate avanti da governi di tutti i colori. In questo scenario vogliamo rivendicare il nostro diritto ad un’istruzione diversa. Un’istruzione che sia realmente accessibile a tutti, che sia in totale presenza ma in totale sicurezza, in strutture dignitose, senza classi pollaio e con programmi di assunzioni sostanziali per il corpo docenti. Ma anche il nostro diritto ad un futuro diverso da quello che ci viene prospettato da questo sistema. I dati parlano chiaro: per noi ci si prospetta un futuro di precarietà e sfruttamento, appena finita la crisi pandemica ci aspetterà una crisi economica di come non se ne vedevano dalla fine del secondo conflitto mondiale. Noi - concludono - non siamo rimasti ora a guardare e non ci rimarremo in futuro quando le politiche che andranno a smantellare la scuola pubblica si accentueranno" .

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