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Roma
Omicidio Sacchi, la verità di Anastasiya: “Io e Princi solo amici. Amavo Luca”

Omicidio Sacchi, la verità di Anastasiya Kylemnyk: "Tra me e Giovanni Princi non c’è mai stato nulla di particolare, solo una semplice amicizia, perché lui era amico di Luca. Io ero attaccatissima al mio fidanzato, la mia vita era con lui".

La fidanzata di Luca Sacchi, imputata per violazione della legge sulla droga, nel corso di dichiarazioni spontanee al processo davanti alla prima Corte d'Assise di Roma per l'omicidio del personal trainer, ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 con un colpo di pistola alla testa all'esterno del John Cabot, pub in zona Appio, nella Capitale, ha raccontato quello che era il suo amore per Luca. "Non ho mai detto a nessuno che mio papà mi maltrattava, - ha aggiunto la ragazza - lui mi ha accolto in casa quando avevo 8 anni e mi ha sempre protetto".

Non sono dello stesso avviso i genitori del ragazzo. "Anastasiya è cambiata dopo la vacanza in Abruzzo in cui sono venuti anche Giovanni Princi e la fidanzata Clementina. Era improvvisamente più distaccata con me, penso perché avevo notato una sguardo d’intesa fra lei e Princi e lo avevo riferito a Luca. A me da madre era sembrato uno sguardo che aveva qualcosa di sentimentale ma forse era una complicità dovuta ad altre cose", ha detto Concetta Galati, la mamma di Luca, al processo. "All’inizio Anastasiya mi aiutava in casa ma l’ultimo periodo era cambiata, lasciava la tazza del te’ sporca sul tavolo", ha spiegato la donna ripercorrendo le ore prima e dopo l’omicidio del figlio. "Il giorno dopo la morte di Luca, Anastasiya era a casa mia e quando vide in tv che avevano arrestato due ragazzi, si agitò, mi chiese l’auto e andò via".

"Quando c’erano i funerali di Luca – prosegue la signora Sacchi –, l’ho chiamata al telefono e lei ha detto che non se la sentiva per l’attenzione mediatica. Ma dopo 5 anni di fidanzamento come si fa a non andare neanche al funerale? Io la volevo vicino Anastasiya perché per me era come avere vicino ancora Luca, in ospedale con lei ci siamo messe in terra a pregare mentre i medici ancora tentavano di salvare la vita a Luca, ma poi non mi ha più cercato, è andata via di casa sabato mattina alle 7 con ancora in pigiama e non ci siamo più viste".

"Giovanni Princi non mi è mai piaciuto, quando era a casa nostra era sempre molto strafottente tanto che anche Luca qualche volta si arrabbiò. Quando ero in ospedale - ha aggiunto la mamma di Sacchi - Princi e la fidanzata sono rimasti tutti il tempo distanti, non sono mai venuti a confortarmi".

"Anastasiya per noi era una figlia, le volevamo bene – ha detto il padre di Luca, Alfonso Sacchi – L’abbiamo coinvolta anche nella decisione sulla donazione degli organi di Luca, gesto che abbiamo di fare perché Luca amava il prossimo". Ricordando infine le frasi dette da Anastasia dopo l’aggressione mortale, il padre del personal trainer ha aggiunto: "Ci ha detto che erano stati rapinati e Luca l’aveva difesa. Poi ha aggiunto ‘Luca non c’entra niente’ ripetendolo più volte. All’inizio non ci feci attenzione ma poi, visti i fatti, ho capito".

"Ad Anastasiya ho detto per noi era una figlia e che quella che era la stanza di Luca ora era la sua. Le chiedemmo se c’entrava la droga e lei disse di no più volte", ha aggiunto il papà del personal trainer.

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