Paziente muore tra le fiamme al San Camillo. "Omicidio colposo" - Affaritaliani.it

Roma

Paziente muore tra le fiamme al San Camillo. "Omicidio colposo"

Un fascicolo di indagine a carico di ignoti è stato aperto dalla procura di Roma in merito all'incendio costato la vita a un paziente ricoverato presso l'ospedale San Camillo, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. L'ipotesi di reato al vaglio del pm Silvia Sereni è quella di omicidio colposo. Le indagini sono state affidate alle polizia.

Secondo quanto ricostruito dal Governatore del Lazio Nicola Zingaretti il rogo si sarebbe sprigionato poco dopo la mezzanotte in una delle stanze del reparto di medicina dove erano presenti due pazienti. Il paziente deceduto era stato ricoverato dopo un intervento neurochirurgico e aveva precedentemente subito l'amputazione di un piede, ed era affetto da gravissimi disturbi cognitivi. L'ultimo controllo della stanza è avvenuto alle 23.32, quando l'infermiera ha medicato il paziente. L'allarme antifumo è scattato alle 00.09 del 1° Maggio 2016. L'altro paziente in stanza ha dichiarato di essersi addormentato intorno alle ore 24.00 e di essersi svegliato poco dopo a causa del fumo e al momento del risveglio il paziente ha visto le fiamme svilupparsi intorno al letto vicino. Al momento dell'incidente erano in servizio nel reparto interessato due infermieri. Era inoltre presente la squadra antincendio, composta da 5 unità e che è una squadra attiva 24 ore su 24. Dopo l'allarme i sistemi antincendio sono entrati in funzione, comprese le porte anti-fuoco e il personale interno ha provveduto a spegnere l'incendio prima dell'arrivo dei vigili del fuoco, ai quali è arrivata la chiamata alle 00.22. Il letto in cui si trovava il malato, poi deceduto, era di tipo manuale ed è quindi da escludere l'ipotesi del corto circuito e inoltre il materasso era ignifugo. Il padiglione è un padiglione ristrutturato recentemente ed è provvisto di moderni sistemi antincendio. La piena funzionalità del sistema antincendio è stata certificata con una SCIA del 24 aprile 2016".
"I 17 pazienti nel reparto sono stati immediatamente trasferiti dalla parte opposta del padiglione, a seguito del fumo sviluppatosi è stato necessario evacuare anche altro settore. Il personale tecnico - ha continuato - ha messo in sicurezza la zona disattivando l'ossigeno nell'area interessata ed è stato messo subito a disposizione il supporto psicologico per i pazienti Alcuni operatori sono rimasti lievemente intossicati dal fumo e hanno avuto bisogno di alcune ore di ossigenazione, venendo poi tutti prontamente dimessi con prognosi da 1 a 3 giorni. Circa la metà del reparto interessato dall'incendio è stata posta sotto sequestro dall'autorità giudiziaria e sul posto sono in corso verifiche da parte dei vigili del fuoco, polizia scientifica e carabinieri del Nas. Occorre sottolineare come per fortuna i sistemi antincendio e la preparazione del personale ospedaliero abbiano impedito il propagarsi del fumo, si è evitato il peggio e si è evitato il rischio che l'incendio potesse propagarsi in maniera ancora più grave. Oltre all'intervento delle procure abbiamo nominato una commissione speciale per contribuire a far piena luce su quanto accaduto. Della commissione fanno parte l'ingegnere Lucrezia De Rose, dirigente del nucleo regionale per l'edilizia sanitaria, Gennaro Tornatore, Gennaro Tornatore direttore della Protezione Civile regionale ed ex dirigente del Corpo dei Vigili del Fuoco, e Andrea Cambieri, Direttore sanitario del Policlinico Agostino Gemelli".