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Roma
Pd e dopo Zingaretti, nel Lazio guerra tra bande. Chi studia da Governatore

Pd, neanche il tempo di far festa per aver salvato la Toscana, Campania e Puglia che nel Lazio si apre la guerra tra bande per la successione a Nicola Zingaretti. Tre i nomi degli “eredi in pectore: il senatore Bruno Astorre, già segretario regionale; il vice presidente della Giunta del Lazio Daniele Leodori, e l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato.

I rumors intorno ai tre “pretendenti al trono” si moltiplicano di giorno in giorno e seguono a ruota i rumors che vorrebbero Zingaretti al Governo come vice primo ministro in quello che si preannuncia come rimpasto post-voto per far posto ad un Pd che recupera consensi sul territorio con l'aggravante, però, che la promozione di Zingaretti, obbligherebbe alle dimissioni per incompatibilità e alle elezioni anticipate bel Lazio.

I bene informati dicono che Zinga starebbe studiando la formula per limitare il danno ma dietro di lui le seconde linee già pregustano “il pasto”. Chi studia da Governatore, ben sapendo che nel Lazio le elezioni si possono vincere col traino dei partiti, mentre a Roma conta molto di più il candidato, sono tre: il segretario regionale Bruno Astorre, il vice di Zingaretti Daniele Leodori che di fatto tiene le redine della Regione mentre “lo zar” si dedica al partito notte e giorno, e si dedica anche a mettere riparo al pasticcio delle mascherine fantasma e, infine, chi ha gestito dal punto di vista sanitario l'intera emergenza Covid, quell'Alessio D'Amato benedetto dal gruppo che fa capo a Massimiliano Smeriglio che ormai parla da statista. Prima la guerra ai privati per la vicenda dei tamponi, ieri l'ultima performances da “sarò governatore”, intervenendo sul tema degli stadi aperti. Da studente modello e quasi pronto per salire al trono, D'Amato ha tuonato: “Ma siamo sicuri che priorità sia riaprire gli stadi con 25 mila spettatori? Mi sembra il modo più rapido per tornare a nuovi lockdown. Attorno a noi città europee stanno attuando o hanno attuato misure restrittive da Londra a Madrid a Parigi. Ci siamo già dimenticati gli effetti deleteri che ebbe la partita Atalanta-Valencia allo stadio Meazza di Milano? E’ una follia. Pensiamo invece a tenere aperte e difendere le scuole e le Università”. E così ha suggellato il piano: lui candidato alla Regione e via libera dell'ala degli Smeriglio boys alla pax romana, anche se dovesse costare l'ambizione di Amedeo Ciaccheri a correre prima per le primarie, magari vincerle e candidarsi a sindaco della sinistra unita. Come in una dama, le pedine della sinistra iniziano a trovare il posto giusto sulla scacchiera.

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