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Roma
Prima delle Sardine c'era la Pantera. Animali e Movimenti, a volte rinascono

di Patrizio J. Macci

La Pantera è viva e lotta insieme a noi nonostante siano passati trent’anni dalla nascita del movimento studentesco romano, che prese il nome dal primo avvistamento in via Nomentana di un esemplare di Panthera Pardus.  E quasi figlie della pantera sembrano Le Sardine.

Gli avvistamenti della Pantera, per chi non ricordasse la vicenda, durarono una manciata di giorni, il Movimento un po’ di più perché si estinse per autocombustione nella primavera del 1991 abbandonando gli atenei che aveva occupato. Tutto cominciò con sei lunghi giorni di caccia a un animale intorno alla Capitale a partire dal 27 dicembre del 1990. Alle quattro di notte, tornando a casa in automobile, un ragazzo dichiarò di aver visto in mezzo alla via Nomentana l'inconfondibile profilo di un felino. Chiamò la polizia. Una volante, che ha l’inconfondibile logo anch’essa della pantera sul fianco, arriva in un battibaleno. Anche i poliziotti, poco dopo scorgono, sbigottiti, l’enorme maculato che altro non può essere che una pantera. Sembra di essere piombati sul set di un film di Fellini.

Nei giorni successivi gli avvistamenti si susseguono a Nord di Roma fino a diventare una vera e propria psicosi collettiva. I cittadini intasano i centralini delle Forze dell’ordine e dei quotidiani. Il Messaggero spedisce un agguerrito Rino Barillari in un safari urbano con la sua macchinetta fotografica, il suo scatto è giudicato più veloce di qualsiasi guizzo animale, il suo obiettivo il più potente dei fucili. “L’hanno presa?”. “No, l’hanno vista a La Rustica, procede direzione sud” sussurrava il tam tam urbano. Qualche gatto sovrappeso se la vide brutta. Furono perquisiti invano i tendoni di un paio di circhi ma anche gli addetti ai lavori negarono ogni addebito.

E qui si innesta la storia del movimento studentesco che protestava contro la riforma dell’università varata dal Ministro Ruberti e in generale contro lo stato di abbandono nel quale versava l’università. Partì da Palermo, città del Gattopardo il felino della letteratura, per risalire la penisola. Arrivato a Roma il movimento, che si dichiarava "politico apartitico, democratico, non-violento ed antifascista" trovò anche il suo nome.

Letti con gli occhi di oggi sembrano giorni distanti un’era glaciale, eppure hanno molto in comune con i movimenti politici degli ultimi anni e con le Sardine degli ultimi giorni temporali. Per la prima volta fu creato un network di comunicazione (via fax) che emetteva comunicati. Il primo caso di social network politico era nato, la via era segnata. Nulla sarebbe stato più come prima. Anche la durata dei movimenti è rimasta scolpita da quell’imprinting della Pantera del 1990: “nascono in due giorni e muoiono in uno e mezzo”, oppure si trasformano, implodono come chiosa amaramente qualcuno.Per quanto riguarda l’evanescente felino all’origine dei fatti nei primi giorni di gennaio del 1991 viene finalmente accerchiata, ma riesce a fuggire con uno scatto alla cattura. Da quel giorno se ne sono perse le tracce, i movimenti continuano invece a nascere, trasformarsi e morire seguendo un ineluttabile destino. Della Politica vera e della Pantera si sono perse le tracce, restano solo i movimenti.

L’Università La Sapienza ricorderà quei giorni straniati in un convegno il 17 gennaio dalle ore 14.

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