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Roma
Roma, quando la metropolitana diventa una discoteca: "Canto e faccio casino"
FedericoAntoine durante una delle sue performance

Prima lo spavento per i passeggeri e poi la metropolitana diventa una discoteca. Ecco il format di Titkok di Federico Antonini, in arte Federico Antoine, con 1,5 milioni di follower. Sul suo profilo Instagram si descrive così: “Canto in giro e faccio casino”. Descrizione azzeccata.

Nei suoi video fa partire la musica. E all'improvviso comincia a cantare. Ed ecco che nei vagoni risuonano le hit del momento, come “Ho visto lei che bacia lui” di Annalisa, “Lunatica” di Shade. Ma non mancano omaggi al passato come “Come è bello far l'amore” di Raffaella Carrà.

 

Gli altri passeggeri dapprima saltano sui sedili, poi cominciano a ridere, a cantare anche loro e riprendere la scena con il cellulare. Qualcuno addirittura si unisce al gruppo e comincia a ballare con loro sulle note della canzone, anche se non tutti la prendono bene.

“Ho sempre fatto video su YouTube dal 2016 - racconta - ma facevo contenuti completamente diversi. Poi con il tempo i miei contenuti sono cambiati. Per me si tratta di un divertimento: nella vita faccio il social media manager, gestendo le pagine e l'immagine online delle aziende”.

Come è nato questo tuo “gioco”?

“Questo format in particolare è nato nel 2019. Volevo trovare un format per l'estate che fosse divertente e coinvolgesse più persone. Essendo un appassionato di musica, una mattina mi venne l'idea di andare a fare dei video in giro in cui cantavo con le persone. Ma dato che faceva davvero molto caldo, ho pensato di andare nella metro perché lì c'era l'aria condizionata. Quindi sono dei video divertenti che ho fatto in metro per una questione atmosferica”.

Preferisci alcuni generi musicali rispetto ad altri?

“Mi piace la musica allegra, anche se dipende molto dal mood della giornata o magari da quello che mi è successo. Tra i miei generi preferiti quindi ci sono il reggaeton, la musica pop italiana e straniera. Mi piace la musica che mi dà carica durante la giornata. Per me è un divertimento e una cura per i momenti più difficili”.

Questi video li fai da solo o in compagnia di altri?

“Il format di per sé richiede che ci sia qualcuno che mi riprende. Quindi in genere ci sono due miei amici che mi riprendono. Poi certo ho collaborato anche con altri creator. Posso fare dei nomi: il tiktoker Lucky John o Massimo Visconti. E poi altri creator. Di base però siamo sempre noi tre”.

Nei tuoi video si nota che gli altri passeggeri, dopo lo spavento iniziale, ride e canta insieme a te. Però qualche volta qualcuno si arrabbia: avete mai avuto qualche problema?

“Il caso più eclatante è successo lo scorso inverno. Stavo cantando la canzone la canzone di Niko Pandetta 'Maresciallo non ci prendi, pistole nella fendi'. A quel punto è arrivato un controllore dell'Italpol che ha fatto un po' il 'paladino della giustizia', quasi fossi un criminale. E mi ha fatto uscire dalla metro. Comunque nei confronti degli altri passeggeri mi pongo con molto rispetto. Succede raramente, ma se qualcuno mostra segni di fastidio, io chiedo scusa e cambio vagone senza problemi. Non faccio lo spocchioso. Capisco se magari una persona ha avuto una giornata no e non è in vena di scherzi”.

Le tue performace ti hanno molto famoso?

“Mentirei se dicessi di no. Famoso no, però conosciuto sì. Qualche volta mi riconoscono per strada: ragazzi e anche persone più grandi. Il mio è un format universale, per questo mi piace. Riesce a coinvolgere ragazzi giovani e anche padri e madri di famiglia. Il mio è un pubblico molto vasto e variegato. E non solo in Italia, anche all'estero. Alcuni miei video sono andati virali anche all'estero, quindi ho fan anche dall'altra parte del mondo. È diventata un qualcosa di carattere internazionale”.

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