"Raggi? Meloni? Sono una passeggiata di salute". Giachetti: "La vera guerra è in Campidoglio" - Affaritaliani.it

Roma

"Raggi? Meloni? Sono una passeggiata di salute". Giachetti: "La vera guerra è in Campidoglio"

"Sconto un problema di popolarità come i grillini della prima ora"

di Fabio Carosi


Una vittoria l'ha portata già a casa. Anzi, due: è stato il primo a presentare l'esercito dei candidati e a consegnare le liste alla Commissione Antimafia di Rosy Bindi che ha promesso di scavare a fondo sulla campagna elettorale romana. Il giorno dopo la partenza ufficiale dell'avventura di Roberto Giachetti, matrice Radicale poi nel Pd che l'ha portato alla vicepresidenza della Camera dei Deputati e candidato a sindaco di Roma di "matrice renziana", sceglie affaritaliani.it per il confronto cronista-candidato.
Buongiorno onorevole Giachetti. Il buongiorno a Roma si vede dal mattino Subito lo sciopero dei trasporti...

Senta, dipendenti comunali, Atac, poi rom, debito Capitale per finire con le buche. Le prime schermaglie di campagna elettorale si sono giocate su temi scontati. Secondo lei cosa può fare la differenza tra un candidato e l’altro?
"Premesso che l’onestà è una caratteristica che ci accomuna, credo che la competenza, la concretezza, il pragmatismo, siano le caratteristiche che contano. I cittadini non vogliono proclami, bandiere o slogan. Vogliono risolvere i problemi. C’è qualcuno che sta parlando di soluzioni, anche dure, difficili, ma fattibili. E altri che rispondono “vedremo”, “capiremo”, o si rifugiano in facili formulette tipo “azzereremo tutto”. E che vuol dire"?

Parliamo di sondaggi, anzi di sentimenti visto che le candidature non sono ufficiali. Ci crede? Li legge? Modifica le sue scelte in funzione degli accreditamenti?
 "Quando ho tempo da perdere, ne sfoglio qualcuno. Per fortuna, ho pochissimo tempo da perdere. Una nota a margine: mentre sui giornali e sui social si parlava di un sondaggio di un certo istituto, quello stesso istituto faceva sapere che quel sondaggio non è mai esistito. Davvero vogliamo trasformare la campagna elettorale in una specie di racconto fantasy? Io vorrei invece approfittare di questi giorni per parlare di Roma e dei suoi problemi".

C'è chi invece i sondaggi li vede. Come il centrodestra. Che ne pensa della vincenda di Bertolaso?
"Ancora mi pare tutto molto confuso. Ripeto quello che dico dal primo giorno: il ballottaggio è contendibile per i tre candidati 5 stelle, centrosinistra e centrodestra. C’è più di un mese di campagna elettorale. Li sì deciderà tutto".

Tra Meloni e Raggi chi teme più come antagonista e perché?
 "Chi si candida a guidare una città come Roma deve avere moltissimo coraggio, figuriamoci se può temere una competizione elettorale. È una passeggiata di salute. La vera guerra comincia appena si arriva in Campidoglio".

Un motivo per votare Giachetti?
"Ha una storia trasparente alle spalle, e sa come si scrive una delibera".

Un motivo per non farlo?
"Salvare la sua vita privata".

"Da più parti le è stato chiesto di lasciare la vicepresidenza della Camera. Perché non lo ha fatto?

"Non esiste nessuna incompatibilità tra la carica di vicepresidente della Camera e di candidato. Lei conosce qualcuno che si dimette da medico, da avvocato, da falegname, quando si candida a sindaco? Io amo quel lavoro, per me far funzionare bene il Parlamento italiano è un dovere civile e riesco benissimo a farlo coesistere con la campagna elettorale. Non rinuncio al lavoro che amo per raccattare mille voti in più attraverso un gesto inutile e demagogico. Io sono Roberto Giachetti, non ho bisogno di atti simbolici per dimostrare coerenza e onestà. Per inciso, ovviamente, appena sarò eletto sindaco, come prescrive la legge, lascerò la vicepresidenza della Camera".

A quale Pd chiede di mobilitarsi per la campagna?
 
"Sono sostenuto da sette liste, non solo dal PD. E mi rivolgo a tutti, compreso, ovviamente, il PD. A tutti quelli che credono che Roma possa rinascere. A tutti quelli che non si accontentano di chi sa solo protestare, indignarsi, piagnucolare. A tutti quelli che insieme a me hanno voglia di rimboccarsi le maniche e di credere che se vuole, Roma Torna Roma".

Torniamo ai sondaggi. Gli esperti delle previsioni sostengono che lei sia un candidato poco conosciuto dai romani e c’è chi  nel suo partito vorrebbe puntare sulle affissioni per portare il suo volto tra la gente. Secondo lei il classico faccione conta ancora?
 
"Sconto un problema di popolarità, lo stesso che scontavano i grillini, si ricorda, quando a loro era vietato andare in tv. Ora l’hanno superato, invadono la tv a ogni ora del giorno. Nonostante la mia naturale ritrosia, sto provando anch’io a farmi vedere in giro un po’ più spesso, e mi affaccio anche da qualche cartellone stradale. Tutti rigorosamente legali, ovviamente. Approfitto per dire che denuncerò pubblicamente sulla mia pagina facebook tutti coloro che affiggeranno su spazi abusivi, anche se faranno parte della mia coalizione".

"E’ convinto che i “ragazzi dell’M5S" siano dei dilettanti?

"No. Penso però non siano pronti ad una sfida come Roma. E' una macchina amministrativa complicata. E noi abbiamo idee molto chiare per governarla. Rafforzare il Campidoglio facendolo intelligente e snello. Deve programmare e controllare. E poi dando ai municipi compiti e funzioni che ne facciano veri organismi di governo. Capaci di dare risposte ai cittadini".
 
Quanto spenderà per questa campagna e da dove arriva il finanziamento?
"Non lo so ma certamente non sarà una campagna faraonica. Le primarie le ho finanziate con contributi  fino a 100 euro raccolti sul sito con carta di credito. Sono costate circa 10.000 euro. Proseguirò anche in questa fase con l’autofinanziamento e per il resto lo chiederò al partito. Per essere chiari nessuna cena di finanziamento".

Il senso di presentare prima la lista civica e poi quella del Pd? Un messagio ai grillini?
"La scansione temporale è del tutto casuale, la composizione no. Ho voluto una lista di persone che vengono dal mondo delle professioni e dalla rete dell’associazionismo che amano Roma e che hanno voglia di darle una mano".