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Roma
Raggi si difende sul caso Marra: “Il Pd sta gufando contro Roma”
Nella foto la sindaca di Roma Virginia Raggi in una posa sbarazzina

Giunta Raggi accusata di “traballare”, il sindaco si difende accusando il Pd di “gufare”.

“Voi non fate opposizione ma gufate”. Così la prima cittadina apre l’Assemblea romana. Il clima, come era prevedibile, è dei più tesi e non è servito passasse tanto perché volassero le prime minacce di querela.
Ma andiamo con ordine.
La relazione introduttiva del Sindaco è incentrata sulla mala gestione della città durante gli anni di guida Pd e li accusa di aver lasciato fermi, per troppo tempo, i filobus pagati con i soldi dei cittadini che invece la sua amministrazione è riuscita a far partire.

“Siamo intervenuti ed abbiamo consegnato ai lavoratori e studenti questi nuovi filobus per accorciare i tempi di attesa e migliorare i trasporti pubblici. Io non lascerei mai questi mezzi chiusi in un deposito. Sarebbe un affronto nei confronti dei romani che li hanno pagati con le loro tasse. Noi li abbiamo messi in strada. E lo rifarei ancora”, tuona la prima cittadina, pur ammettendo dei piccoli contrattempi nella messa su strada dei mezzi. Accusa il Pd di sperare che le cose vadano male, per ottenere una soddisfazione di cui non riescono a godere più nemmeno al governo. “I cittadini vi abbandonano e non ve ne rendete neanche più conto" asserisce il Sindaco.

Si è passati poi a parlare dei fatti giudiziari che hanno creato non pochi problemi alle amministrazioni romane. Dopo essersi detta tranquilla e di aver parlato con chi di dovere, Raggi tenta un affondo nell’opposizione Pd, richiamando in aula il processo, ancora in corso, che vede come protagonista Salvatore Buzzi.

“Dall'aula bunker di Rebibbia sta raccontando gli affari di Mafia Capitale, la compravendita di tessere di partito, gli scambi, gli accordi, i favori agli amici, le tangenti. Un racconto davvero sconfortante. Ecco, forse sarebbe stato meglio convocare un consiglio straordinario su questo tema. Ma si sa – conclude Virginia Raggi -, a voi interessa più giocare con la tenuta delle Giunte, magari facendo un passaggio dal notaio come per Marino”.

La prima a sbottare nelle file piddine è la capogruppo capitolina Michela Di Biase che minaccia di diffidare chiunque voglia accostare il gruppo romano a Buzzi e poi precisa “Noi non abbiamo chiesto le sue dimissioni quando le è arrivato l'avviso di garanzia ma siamo costretti a chiederle per manifesta incapacità".

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