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Roma
Reddito di cittadinanza, il grande flop a Roma: nessun servizio utile svolto
Gildo Rossi segretario Ugl Roma

Il Reddito di cittadinanza continua a tenere banco. Dopo la notizia dell'inchiesta della Corte dei Conti sui mancati controlli che vedrebbe nella bufera l'ex numero uno dell'Inps Pasquale Tridico, un altro terremoto scuote le basi del sostegno voluto dai CInque Stelle: la mancata adozione dei Puc.

Le regole di ingaggio

Le regole di ingaggio del Reddito di cittadinanza erano abbastanza chiare: i percettori potevano esser utilizzati dai Comuni per i lavori socialmente utili. Dalla raccolta dei rifiuti leggeri allo sfalcio dei prati, passando per il decoro e i servizi minimi erogati dagli enti locali. Per far questo era stata anche stipulata un'assicurazione sui lavoratori impiegati con l'Inail. Un vero e proprio tesoretto sia per forza di lavoro (a Roma ci sarebbe stato un esercito di 18mila persone pronte a contribuire - stipendiate proprio dal Reddito di cittadinanza - alle  piccole e grandi emergenze della città) che per esborso di denaro pubblico. Peccato però che sia ai tempi della Raggi che con Gualtieri sindaco questa misura non sia stata adottata questa forma di lavoro socialmente utile. Il Reddito è stato sempre erogato a fronte di zero servizi.

Una battaglia dell'Ugl di Roma

Una battaglia, quella sui Puc, portata avanti con forza dall'Ugl di Roma e provincia. "Abbiamo constatato - tuona il segretario Ermenegildo Rossi - che sia la Raggi che Gualtieri hanno fatto finta di niente e non hanno impiegato delle persone che avrebbero potuto contrastare il degrado che attanaglia Roma". Secondo i dati forniti dal sindacato a Roma sono in 18.000 percettori di reddito di cittadinanza che hanno dichiarato di essere disponibili a svolgere lavori di pubblica utilità, ma in un anno sarebbero stati avviati solo 12 progetti. Pulizia del verde, manutenzione e decoro urbano nei quartieri, la Capitale ne avrebbe a dir poco bisogno.

Rossi: "Gualtieri peggio della Raggi"

"Non solo - rincara la dose Rossi -  non abbiamo fatto lavorare per Lavori Socialmente Utili, a Roma, 18.000 persone che, percependo il reddito di cittadinanza e avendo firmato il patto per il lavoro, potevano essere utilizzati nel Comune di Roma ma abbiamo buttato un'opportunità di migliorare la città. Pensavamo che dopo la Raggi fare peggio sarebbe stato impossibile e invece Gualtieri c'è riuscito: non ha utilizzato l'esercito dei Puc (Progetti Utili alla Collettività, ndr) di cui ne aveva dimenticato l'esistenza il precedente Sindaco Raggi. In Italia sarebbero state migliaia le persone che potevano essere occupate nei Comuni e che avrebbero dato loro una dignità lavorativa. Percependo il "reddito" non avrebbero economicamente influito ulteriormente sulla società. Una vergogna di nuovo tutta della sinistra Italiana".

 

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