Renzi fa un'altra vittima illustre. Goffredo Bettini si autorottama - Affaritaliani.it

Roma

Renzi fa un'altra vittima illustre. Goffredo Bettini si autorottama

di Valentina Renzopaoli

E' stato per almeno tre decenni l'anima del centrosinistra romano, l'uomo dietro le quinte, il più arguto stratega che il Partito Democratico abbia mai avuto. Goffredo Bettini “il puparo” che ha portato in Campidoglio tre sindaci, getta la spugna sconfitto dal renzismo che avanza, e abbandona definitivamente Roma. Si sfila dalle polemiche che montano sulla scelta del candidato per le prossime comunali e prende le distanze da qualsiasi manovra. Lo fa con un intervento sulle pagine della sua amata Unità: “Di Roma non me ne occupo da tantissimo tempo e non me ne voglio occupare in futuro. Ho già dato”. Un articolo-confessione in cui il padre-padrone eurodeputato spiega il suo allontanamento anche fisico dalla capitale: “Il mio lavoro è in Europa. Da mesi torno a Roma due giorni ogni due settimane. E per tornare ancora meno, ho deciso di chiudere casa e andare in albergo”. L'ex braccio destra di Veltroni, o meglio il vero stratega del “veltronismo”, smentisce poi l'accusa che gli è stata rivolta, quella di tentare di convincere Roberto Morassut di non candidarsi contro la scelta renziana di Roberto Giacchetti. “Nessuno mi ha chiesto opinioni, né tantomeno fatto pressioni” ma aggiunge “se Renzi mi chiederà un consiglio o un'opinione glieli darò”. Dice addirittura di non parlare con Nicola Zingaretti da quattro mesi.
Da ottimo tessitore di trame, non perde l'occasione di insinuare tra le righe qualche frecciatina: “Mi sono assunto responsabilità non mie. Ho pagato un prezzo altissimo per il mio sostegno a Marino, la cui esperienza purtroppo si è conclusa con una tragedia politica”. E annuncia l'arrivo di un libro-retroscena sulla vicenda “e molto altro”. Poi con una frase più che criptica lascia un messaggio trasversale: “A Roma deve concludersi la fase che dietro di me ci si nasconde per crearsi alibi e manovrare sempre di sponda”.