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Roma
Ripartono le lezioni ma al primo giorno di scuola sono assenti i professori

Il meccanismo dei concorsi per l'assunzione di nuovi professori lascia i presidi senza potere decisionale di fronte alle cattedre vuote sempre più numerose. E al primo giorno di scuola un docente su quattro non è di ruolo.

Con la ripartenza della scuola, il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, attacca le modalità di svolgimento dei concorsi come “un sistema che non funziona da 50 anni e che ha provocato un precariato imponente”.

L'attacco al sistema dei concorsi, “Serve autonomia per i presidi”

"Le criticità sono sempre le stesse: messo un po’ ai margini il Covid, almeno per ora non più vissuto come emergenza, il problema principale è che non ci sono tutti i docenti che dovrebbero esserci – apre Giannelli –. "Il ministro Bianchi si è molto impegnato su questo fronte, va riconosciuto – continua - il fatto è che in Italia è il meccanismo che non funziona, e non funziona da 50 anni: continua ad esserci un precariato imponente, con un quarto dei posti occupati da docenti non di ruolo ma supplenti. La colpa? In sostanza dei concorsi centralizzati, - denuncia il presidente dell'Anp - di un pregiudizio ideologico che impedisce di lasciare la decisione su chi assumere ai presidi, come se un preside rischiasse la poltrona solo per mettere un incompetente in cattedra. Servirebbe una reale autonomia scolastica, quella di oggi è per lo più di facciata".

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