Roma-Lido, la sfida giornaliera dei 90 mila. L'agonia di quella che fu la "ferrovia elettrica" - Affaritaliani.it

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Roma-Lido, la sfida giornaliera dei 90 mila. L'agonia di quella che fu la "ferrovia elettrica"

di Patrizio J. Macci

L'anabasi dovrebbe durare trenta minuti, la meta è il mare di Ostia e ritorno con approdo davanti alla Piramide di Caio Cestio. Il percorso non è meno eroico e accidentato di quello di Senofonte e i suoi reduci di Cunassa. Mussolini disse "l'avvenire di Roma è sul mare" e cosi fu dal 1924; una manciata di stazioni a presidiare territori disabitati dalla Magliana in poi: Tor di Valle, Vitinia, Acilia, Ostia Antica per attestarsi al Lido di Ostia a poche centinaia di metri dalla battigia.
Il resto sono stazioni figlie dello sviluppo selvaggio dei quartieri, chi volesse vedere la Stazione Vecchia di Ostia deve recarsi nell'attuale sede del Decimo Municipio fu Tredicesimo dove non troverà i fantasmi di passeggeri trapassati ad attenderlo, ma tre prefetti che lottano con spettri molto più funesti: quelli del Consiglio Municipale sciolto per "mafia".
L'entrata dalla Stazione di Porta San Paolo disegnata da Marcello Piacentini è degna di un impero, ma lì finisce tutto. La "Ferrovia elettrica Roma-Ostia Lido", conosciuta come "il Trenino" è in agonia tendente al coma da luglio 2015.
La tratta, trenta chilometri scarsi di strada ferrata, è proprietà della Regione Lazio ma la gestione è affidata dal 2010 all' Atac che non riceve un baiocco dal Governatore per acquistare treni nuovi, solo qualche convoglio dismesso dalle "sorelle maggiori" da riadattare e che alla prova funzionano a singhiozzo. Alcuni mormorano che l'investimento non porterebbe "voti" alla politica, quindi non è ritenuto prioritario da nessun politico. L'ultimo che con un gesto d'imperio destinò dei treni nuovi incellofanati alla linea è stato il sindaco Veltroni, dopo di lui il buio più assoluto
Solo ferraglia rattoppata o ricondizionata. Non chiamare questo materiale scarti è pura cortesia. Dovrebbe trasportare novantamila passeggeri al giorno in quasi novanta corse, frequenza "passa quando passa" nei giorni feriali.
L'estate appena trascorsa è stata all'arma bianca: aria condizionata assente sulle vetture, orari sballati, utenti stretti come sardine, disordini in banchina e assalto al macchinista dei passeggeri. I viaggiatori indiavolati si sono riuniti su facebook nel Gruppo "Il trenino" e da lì lanciano i loro razzi semantici con foto e video in tempo reale ora contro la dirigenza, ora contro l'assessore (uscente) Esposito fino ad arrivare al sindaco dimissionario anche lui. Tutti in fuga, veloci come un treno. Duemila poveri cristi imbestialiti inchiodano lo stato delle cose a colori e lo sbattono on line in tempo reale ogni santo giorno
Le immagini non lasciano spazio a intepretazioni: una via crucis, un convoglio per dannati metropolitani, viaggiatori deportati tra vagoni lerci, stazioni cadenti e in abbandono, impresidiate la notte, biglietterie spesso chiuse oppure danneggiate, bagni impresentabili. L'olimpiade del "salto del tornello" e del "trenino", tutti allegramente in fila dietro a un pagante, gli sport più praticati nelle fermate. Per il passeggero che riesce a salire ogni tanto c'è la marcia forzata a lato binario causa guasto. Rimettere in piedi la linea richiederebbe centocinquanta milioni di Euro, milione più milione meno, ma i soldi non ci sono oppure chi ce li ha se li tiene stretti. Niente arriverà anche dagli stanziamenti per il Giubileo, anche Lassù si sono distratti, non è una bestemmia dire che i Santi non viaggiano in la Roma-Lido. Anche perché se ci provassero non riuscirebbero a salire in vettura.