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Roma
Roma, l'M5S nel caos. Stefàno a De Vito: “Hai commesso un reato gravissimo”

Il Movimento 5 Stelle romano è una polveriera. Dopo l'attacco sferrato alla Raggi, paragonata all'ex sindaco e nemico giurato Gianni Alemanno, il consigliere ribelle Enrico Stefàno si scaglia contro Marcello De Vito, accorso in difesa del sindaco e additato di essere “l'esempio lampante della crisi di identità dell'M5S”.

La guerra si combatte sul campo preferito dei 5 Stelle, quello dei social. E così dopo aver sganciato una bomba contro la Raggi per la riapertura delle Ztl della città, Stefàno viene preso di mira da De Vito, con il presidente del Consiglio Comunale che in un post scrive: “Caro consigliere Stefàno, solo in geometria il modo più rapido per unire due punti è quello di tracciare una retta. Mi chiedo di quale crisi di identità tu stia parlando. Continuiamo ad essere favorevoli alla necessità di aumentare il trasporto pubblico riducendo quello privato spingendo per incentivare tutte le forme di mobilità sostenibile in linea con i nostri principi, ma c’è modo e modo di raggiungere un obiettivo. E siccome quella che stiamo vivendo è una fase particolarmente delicata a causa dell’emergenza Covid che ha travolto le nostre vite, credo sia necessario sostenere il commercio anche garantendo la possibilità di spostamenti più sicuri rispetto alla capienza dei mezzi pubblici che spesso viaggiano con un numero di persone superiore a quello consentito”.

“Non è casuale, infatti – continua De Vito – che la decisione della sindaca Raggi sia stata presa a seguito di un vertice in Prefettura, all’interno del quale sono state definite ulteriori limitazioni per evitare assembramenti. La tua mi sembra una dichiarazione impensabile da accogliere perché esageratamente integralista e dunque pericolosa, di fronte alla quale mi sento ulteriormente convinto nel sostenere con forza il provvedimento e la posizione dell’Amministrazione”.

Passano poche ore che Stefàno rimette le mani sulla tastiera e colpisce con un'altra bomba, questa volta diretta a De Vito, continuando nella strategia di colpire gli storici attivisti 5 Stelle della prima ora lì dove sa di far più male. “Vedi Marcè, tu sei l'esempio lampante della crisi di identità del MoVimento 5 Stelle di cui parlo – scrive in un post al veleno Stefàno –. Esattamente sei anni fa, lo ricorderai, mezzo MoVimento 5 Stelle mise a ferro e fuoco il Campidoglio al grido di 'onestà onestà' poiché il tuo omologo dell'epoca finì sotto indagine all'interno dell'inchiesta Mafia Capitale. Il quale tra l'altro si era già dimesso dal suo incarico. Capita poi che i ruoli si invertano, e in peggio purtroppo. Tu hai passato quello che hai passato (faccio fatica anche a doverlo ricordare), sei attualmente a processo per un reato gravissimo, e continui a ricoprire quel delicato, prestigioso e 'super partes' incarico. Come se nulla fosse. Come se a novembre 2019 fossi ritornato da un viaggio all'altro capo del mondo. Come se i ruoli che si ricoprono fossero un qualcosa di personale, di proprietà, da portare via con se. E non un servizio che si presta alla comunità, che al primo accenno di mancanza dei requisiti deve essere rimesso nella disponibilità della collettività. Per rispetto, per eleganza, per coerenza. Ma non basta. Ti permetti anche di pontificare sul tema dei trasporti, di proporre strategie, di sancire cosa è giusto o sbagliato, quasi deridendo chi da dieci anni si fa il cd 'mazzo' sul tema. Chi da anni ascolta centinaia di persone, si confronta con le migliori esperienze internazionali, studia e approfondisce costantemente (capisco sono valori un po fuori moda), e nonostante si sia fatto di tutto per fargli passare la voglia”.

La conclusione di Stefàno sa quasi di addio: “Basta, c'è un limite a tutto”. Ma la guerra interna, con vista sulle elezioni, è appena iniziata.

Roma, implode l'M5S. Il ribelle Stefàno accusa la Raggi: “E' come Alemanno”

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