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Roma
Roma malata, mangia alla Caritas anche chi ha un lavoro: la città in ginocchio

Roma sogna la ripresa, la Caritas accende il faro sulla nuova povertà. Quattro romani su dieci guadagnano meno di 15 mila euro l'anno che, al netto dell'inflazione con la “caduta differenziata”, equivale ad essere poveri. Talmente poveri che nelle strutture Caritas non arrivano più gli ultimi che non hanno casa e lavoro ma uomini e donne che non arrivano più neanche alla terza settimana. E il dramma non è più la povertà ma l'assenza di un lavoro e di un lavoro dignitoso.

Non solo non c'è lavoro ma in molti casi è “sporco” o sottopagato pur nel rispetto dei contratti e che colpisce soprattutto i giovani. E' quello che emerge da Rapporto Povertà della Caritas, rimasta ormai unico baluardo contro la miseria. E che a pagare siano soprattutto i giovani, lo si evince dalla ferocia dei numeri: “La classe di età tra i 60 e i 74 anni è quella che in media gode di un reddito più alto (31.962 euro) ed è la classe di età più ricca in tutti i 15 Municipi. Viceversa, i percettori di reddito sotto i 30 anni sono quelli che hanno una media reddituale inferiore. In generale, tra i residenti, il 42,2% dichiara un reddito inferiore ai 15.000 euro mentre il 37,1% è nella fascia 15.000-35.000 euro”. Poi c'è la città dei finti ricchi con redditi compresi tra i 15 mila e i 35 mila euro l'anno che rappresenta il 37% dei e, infine, i “poveri ricchi”, cioè coloro che guadagnano ogni anno oltre 100 mila euro. Letta in proporzione, Roma si prende il titolo della città dive sono cristallizzate le disuguaglianze sociali con il 2,4& dei residenti che detiene il 17% del Pil cittadino.

La città parallela che invece di vivere sopravvive

E come uscire dal dramma di una città che ha smarrito la sua vocazione e che affida la sua sopravvivenza sociale ai travet, agli anziani e alla ricchezza stagionale turismo che però produce occupazione a termine Ancora una volta risponde la Caritas che dai numeri traccia un profilo della città che, invece di vivere, sopravvive: “Nel 2022 oltre 25.000 persone hanno fatto richiesta di aiuto alla Chiesa facendo registrare il dato più alto di accesso nei centri Caritas, parrocchie e servizi diocesani. Per 11.800 persone sono stati avviati programmi organici di aiut. La richiesta di sostegno alimentare continua a rappresentare il principale tipo di intervento e riguarda il 69,7% delle persone incontrate. Nelle tre mense sociali sono state accolte 9.148 persone, 4.092 delle quali per la prima volta. Due i dati sorprendenti: la presenza di 698 minori (il 7,6% del totale), si tratta soprattutto di minori stranieri non accompagnati, per i quali è stato comunque attivata una stretta collaborazione con i servizi sociali di Roma Capitale e la questura di Roma; il crescente numero di stranieri, l’81% del totale: soprattutto i richiedenti asilo e i protetti internazionali. La richiesta di aiuto per pagare le bollette dell’energia: in soli tre mesi, a cavallo tra il 2022 e il 2023, è andato esaurito il fondo di 130.000 euro istituito dalla Diocesi di Roma e gestito dalla Caritas per aiutare le famiglie, costrette spesso a scegliere se pagare le bollette o provvedere ad altre spese pur indispensabili”.

Gualtieri: "Mettere al centro la sostenibilità sociale"

Che fare? Di fronte a questo scenario, il sindaco di Roma Gualtieri perde il sorriso e guadagna una ruga: “Nonostante la crescita economica positiva che fa registrare la città di Roma non ferma il trend di crescita della povertà nazionale. Dobbiamo mettere al centro delle politiche la sostenibilità sociale da affiancare alle politiche di crescita e sviluppo perché questa è un'emergenza sociale e non possiamo chiamarla diversamente di fronte a questi numeri".

"Il rapporto si concentra su chi non ha voce. Scopriamo attraverso i centri di ascolto Caritas delle parrocchie romane che in città esistono migliaia di persone che vivono in solitudine. Ci sono persone che non hanno mai avuto reddito regolare, che non riescono ad accedere al servizio sanitario nazionale pur avendone diritto e molti non riescono ad arrivare alla fine del mese. Le forme della solitudine si vanno diffondendo in città". Lo dice il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, durante la presentazione della sesta edizione del rapporto “Povertà a Roma: un punto di vista” realizzato dalla Caritas diocesana nella sala Ugo Poletti del Vicariato di Roma in piazza San Giovanni in Laterano”. E Ancora: “Noi stiamo cercando di fare la nostra parte, cercando di rafforzare il nostro impegno e abbiamo incrementato di 36 milioni i fondi per il sociale e assicurare l'aumento della platea di 1300 assistiti realizzato nel 2022. Ci confrontiamo con una diminuzione delle risorse ma abbiamo messo in sicurezza nel triennio questo aumento. Nella legge di bilancio nazionale purtroppo c'è un taglio di 200 milioni - dice ancora Gualtieri - per i Comuni e per Roma il taglio è di 25 milioni e questo ci preoccupa: ci tagliano praticamente tutte le risorse che abbiamo messo per il sociale".

Il grande assente è il tema del lavoro

Tra numeri impietosi, fondi, progetti e speranze, ancora una volta il tema assente è quello del lavoro. L'unica medicina per una città malata.

Roma malata di povertà, Rocca: "Dalla Caritas emerge una fotografia spietata"

SCARICA E LEGGI LA SINTESI DEL RAPPORTO CARITAS

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