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Roma
Roma, taxi vergogna: mamma con figlio disabile mandata al bancomat per pagare

Taxi vergogna a Roma: una mamma con un figlio disabile in carrozzina è stata costretta dal tassista a prelevare denaro contante al bancomat per pagare la corsa, non avendo il pos.

Lo ha raccontato una mamma che ha scritto un messaggio alla giornalista Selvaggia Lucarelli. La donna racconta di essere rimasta coinvolta con la propria auto negli allagamenti dovuti al nubifragio che nella giornata del 14 giugno si è abbattuto a più riprese sulla Capitale. Aveva appena accompagnato il figlio disabile per una visita al Bambin Gesù, insieme all'ex marito e all'altro figlio. Una volta finito, il navigatore li ha fatti passare in una zona che non conoscevano e che proprio in quel momento si è allagata a causa della pioggia intensa. La macchina si è fermata e ha rischiato di essere trascinata via dall'acqua. A salvarli è intervenuto un gruppo degli operatori del Parco di Veio.

Ore e ore nel nulla

A quel punto, racconta sempre la donna, passano ore durante le quali cercano di chiamare il carro attrezzi per recuperare l'auto, e l'assicurazione per avere un'auto sostitutiva o un trasporto a domicilio. Il figlio disabile, intanto, era calmo ma era sempre più stanco. Dopo molte telefonate l'assicurazione trova un taxi disposto a trasportarli fino a casa, in provincia di Ancora, ma coprendo solo 550 euro dei 750 totali necessari per il viaggio.

“Hanno detto che sarebbe stato un viaggio impegnativo - racconta - quattro persone con carrozzina, richiedeva un mezzo grande. Ci sembra un'assurdità e diciamo di no, ma poi stremata decido di cedere e dico che pagherò, per poi approfondire la questione ed eventualmente rivalermi”. Arriva finalmente il tassista, dopo molte ore di attesa. Ma è un'auto del tutto normale. “In auto dietro stiamo parecchio stretti in 3 – spiega la donna - ma non importa, mi dico, l'importante è riportarci tutti a casa”.

La sorpresa del pos mancante

Giunti a destinazione, a mezzanotte passata, arriva il momento di pagare e qui arriva la vergogna. La donna dovrebbe pagare 200 euro, che ovviamente non ha in contanti con sé e chiede al tassista di poter usare il pos. Ma questo non sente ragioni: vuol essere pagato in contante. “Gli dico – racconta ancora la madre - che so che è obbligato ad avere il pos e voglio una spiegazione ma lui mi risponde che non mi deve alcuna spiegazione. Il tassametro segnava 560 € esausta. Esausta vado a prelevare a piedi perché non voglio rimontare su quel taxi. Lui mi viene dietro, mi rilascia una ridicola ricevuta che non ha nulla di fiscale, prende i soldi e se ne va”.

L'intervento di Patanè: “Datemi il numero di licenza”

Sotto il tweet di Selvaggia Lucarelli che riportava questa storia, è comparso un commento dell'assessore Eugenio Patanè. “Possiamo avere il numero di licenza - ha scritto l'assessore Patanè - per adottare le sanzioni del caso?”.

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