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Roma
Roma, turisti al risparmio: boom di bed & brekfast. Capodanno mai così povero

di Massimiliano Martinelli


Boom di turisti in arrivo, le feste di Natale si avvicinano e i colossi della prenotazione web vanno in tilt. Il numero dei visitatori schizza alle stelle, impossibile trovare una stanza libera, ma Roma non esulta. E' un Capodanno povero per la Capitale, che si trasforma in una meta low cost.


Crolla la fascia di turisti medio-alta, in fuga da una città bellissima ma mortuaria, triste e spenta. Cresce invece il turismo di bassa qualità, caratterizzato da una frenetica corsa al risparmio, che agli hotel preferisce i bed and breakfast. Insomma, si registra un segno “più” nel numero dei visitatori, ma sono sempre meno a spendere e ad investire. E se Federalberghi lancia l'allarme, piattaforme come Booking.com e Airbnb si sfregano le mani e macinano numeri record; quasi tutto pieno nel periodo caldo delle feste, dal 23 al 31 dicembre.

Roma si dimostra ancora così una volta priva di strategie, di inventiva ed incapace di creare attrazioni di respiro internazionale. Sul Capodanno di Roma, elogiato dal sindaco Virginia Raggi, è infatti stato fatto un investimento da circa 900 mila euro, che ha portato all'allestimento di un esercito di giocolieri, artisti di strada e volontari pronto ad invadere le vie della città. Volenterosi e simpatici dilettanti allo sbaraglio, distanti però anni luce dagli spettacoli offerti dalle grandi capitali europee. Nessun grande evento in programma, senza star e senza concertone ormai da due anni, Roma e i suoi cittadini si abituano ogni anno di più alla mediocrità, accettando passivamente il divario con le città concorrenti.

Specchio di questa desolante situazione l'ormai celebre “Spelacchio”, il triste abete arrivato dal Trentino, che ha attirato su di se non poche polemiche e sfottò. Il povero albero di piazza Venezia, tra vento e pioggia, sembra ogni giorno più spoglio, e gli addobbi argentati poco migliorano quell'aspetto lugubre e mortuario. Un surreale biglietto da visita della città costato circa 50mila euro, che dalla sua aiuola accoglie i visitatori di tutto il mondo con i suoi rami spogli e secchi. Guardandosi intorno, sembra poi che il centro storico non sia stato avvertito dell'avvento del Natale. Pochissime le luci e le decorazioni, nulla che possa far percepire il clima di festa. Onnipresenti però ambulanti, musicisti di strada e qualche centurione ribelle, che sfida l'ordinanza a ridosso dei monumenti. Una parata horror degna forse del miglior Halloween, ma non del Natale. Ciliegina sulla torta il tanto discusso mercatino di Piazza Navona, trionfalmente annunciato ed inizialmente in programma dal 2 dicembre, ma a pochi giorni dal Natale ancora avvolto dal mistero. Roma prosegue così la sua caduta libera dall'Olimpo delle capitali europee, annaspando lentamente tra i propri limiti senza tentare mai il salto di qualità. Quell'iniezione di entusiasmo, visibilità ed investimenti necessari per il rilancio della città più bella, che tra errori, ritardi e incapacità, ancora non balla.

 

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