Roma, vietati pic nic per peste suina. Ma il cinghiale infetto è uno solo - Affaritaliani.it

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Roma, vietati pic nic per peste suina. Ma il cinghiale infetto è uno solo

Scatta l'ordinanza della Regione Lazio contro i pranzi al sacco a Roma Nord. Chiesto al Comune recintare i cassonetti

Niente più pic nic all’aperto a Roma Nord. Nada, nisba, nein. Il pericolo questa volta viene dai cinghiali, ma non quelli che spesso e volentieri compiono scorribande tra le strade della Capitale a caccia di un secchio della spazzatura da depredare. Questa volta il pericolo viene dai cinghiali morti. O meglio dal cinghiale morto.

Già, perché è notizia di qualche giorno fa il ritrovamento all'Insugherata della carcassa di un ungulato, morto a causa della famigerata e temibile Peste suina africana. Un pericolo per gli animali, perché per gli esseri umani è innocua, non essendo trasmissibile.

L'ordinanza della Regione Lazio

Scattano le preoccupazioni, parte la paura e la Regione Lazio corre ai ripari con un’ordinanza che vieta i pic nic all’aperto nel quadrante di Roma costituito dai parchi a nord dell’Urbe – dove normalmente si fanno i pranzetti su telo - come ad esempio nella zona della Riserva naturale dell’Insugherata. Non solo. L’ordinanza apparecchia anche tutta una serie di dispositivi a protezione dei cittadini, come ad esempio il divieto di banchettare accanto ai cinghiali – come se fosse un’usanza – oppure la raccomandazione di disinfettare le scarpe una volta usciti dal parco. Fermandosi a ragionare, alcune indicazioni ricordano quelle che sono state date per fronteggiare il Covid. La peste suina è una cosa sicuramente seria che può mettere a repentaglio la vita dei suini allevati, creando problemi agli allevatori a livello economico.

L’ordinanza, inoltre, dà mandato al Comune di Roma di “mettere in atto ogni forma utile di recinzione intorno ai cassonetti dei rifiuti, al fine di inibirne l’accesso da parte dei cinghiali e ad ottimizzare altresì il posizionamento dei cassonetti” e chiede all’Asl di Roma 1, fra le altre cose, di eseguire un controllo virologico dei suini morti o dei casi sospetti. Una strada magari potrebbe anche essere quella di sensibilizzare i cittadini a gettare la spazzatura in maniera consona e, di conseguenza, potenziare la raccolta affinché non si accatasti su se stessa. Almeno nelle zone più a rischio. Mentre il paradosso è che la Regione ordina al Comune di recintare i secchioni, con il rischio che si creino discariche a cielo aperto.

A parte tutto, una richiesta di intervento è anche arrivata dalla Coldiretti, per bocca del presidente nazionale Ettore Prandini. “Serve un intervento immediato per il contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini”. Vietare i pic nic non sembra essere la soluzione adatta. Più che altro sembra una toppa.