Sequestrati in convento. Condannato il "re" dei Camilliani

Si è concluso con quattro condanne il processo a carico di padre Renato Salvatore e di altre tre persone coinvolte nel sequestro di due religiosi, trattenuti per sei ore in una caserma della guardia della Finanza, nel maggio del 2013, per impedirgli di partecipare all'assemblea con la quale l'ordine dei Camilliani avrebbero dovuto votare la nomina a superiore generale dello stesso Salvatore.
La decisione è stata presa dai giudici della nona sezione penale del tribunale di Roma, al termine di una lunga camera di consiglio. Una pena di 3 anni di reclusione è stata stabilita dai magistrati per Renato Salvatore; 7 anni di reclusione sono invece andati ad Alessandro Di Marco e Mario Norgini, del nucleo Speciale Tutela Mercati delle Fiamme Gialle; Danilo Bianchi, altro finanziere coinvolto, è stato infine condannato a cinque anni.

I reati contestati, a seconda delle posizioni, andavano dal concorso in sequestro di persona, corruzione e falso. Il tribunale, inoltre, ha decretato la confisca dei 96 mila euro già sequestrati nel corso dell'indagine. Il denaro, stando all'accusa, sarebbe stato versato da Paolo Oliviero (commercialista già condannato in abbreviato nell'ambito della medesima vicenda) ai tre finanzieri per compiere atti contrari ai loro doveri d'ufficio.