Siccità Roma, Zingaretti fa i conti in tasca ad Acea: Investa tutto sulla rete - Affaritaliani.it

Roma

Siccità Roma, Zingaretti fa i conti in tasca ad Acea: Investa tutto sulla rete

Sul lago di Bracciano il presidente vuole far chiarezza: “Comune elenchi le captazioni”

Rientrata l'emergenza idrica a Roma, i problemi nelle tubature della città e i rischi ecologici per il bacino di Bracciano restano attuali. Il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti è intervenuto per fare il punto sulla situazione.

 

Ai romani non sono stati chiusi i rubinetti, ma il quadro idrico della Capitale è tutt'altro che roseo. Zingaretti ha sottolineato la necessità di riparare al più presto la rete idrica che corre sotto i piedi dei romani: “È il tempo di chiedere, e mi auguro che Roma Capitale lo faccia, all'ente gestore un piano straordinario di investimenti sulle infrastrutture. La tariffa non giustifica un ulteriore prelievo dalle tasche dei cittadini. Sarebbe bene che si rinunciasse agli utili e ai dividendi per destinarli al 100 per cento a investimenti sulla rete idrica”.
Che i costi delle riparazioni siano altissimi è sicuro, ma nelle bollette dei romani è prevista anche una quota per la manutenzione delle tubature della città ed è ora che Acea la utilizzi.
Durante il suo intervento in Regione, inoltre, Zingaretti ha ribadito che il Campidoglio ancora non ha risposto alle richiesta avanzate per conoscere le altre captazioni dal lago di Bracciano, oltre a quelle targate Acea. "Non abbiamo ricevuto su questo punto alcuna risposta, né su quante sono le captazioni in essere, né sui provvedimenti adottati dalla Città Metropolitana al fine di regolarle, condizionarle o se possibile a mio giudizio di eliminarle".
Zingaretti ha alzato le mani e si è detto estraneo a polemiche politiche in materia idrica. Il M5S lo ha infatti più volte accusato di aver messo il Comune con la schiena al muro per poi ergersi a salvatore della città bloccando lo stop alle captazioni. Non ultimo il capogruppo del M5S Lazio, Gaia Pernarella: “Zingaretti, che si vanta di essere il risolutore dei problemi è in verità il primo responsabile. La regione, l’ente da lui governato, ha piena competenza su pianificazione, programmazione e vigilanza sull’uso corretto delle risorse idriche ma non ha controllato l’effettiva attuazione del piano di tutela delle acque né redatto il piano per la sicurezza della acque destinate al consumo umano atteso dal 2015”, scrive in una nota di accusa prima dell'intervento del presidente in Regione. “La sua Giunta impedisce una piena attuazione della legge regionale sull’acqua pubblica perché non ha portato avanti, nonostante promesse e annunci, la riforma dei bacini di ambito idrografico. Per quanto riguarda gli incendi che stanno devastando migliaia di ettari di territorio regionale le responsabilità della regione sono ancora più evidenti e le ricorderemo al Presidente che sembra scordarle quando rilascia dichiarazioni pubbliche nelle quali sembra un passante che casualmente avvista un rogo”, conclude Pernarella.
Zingaretti invece ha approfittato dell'occasione per ribadire la sua concreta volontà di collaborazione con Acea, Campidoglio e Governo, aspettando che quest'ultimo dichiari lo stato d'emergenza per il Lazio. "Il 5 luglio abbiamo richiesto lo stato di calamità, e stiamo collaborando con il governo: mi auguro che la prossima settimana il Cdm darà disco verde. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha già dato disponibilità al fondo di solidarietà nazionale".