Spariti i soldi delle tasse: indaga la Procura. "Raggiunto il fondo della deriva morale" - Affaritaliani.it

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Spariti i soldi delle tasse: indaga la Procura. "Raggiunto il fondo della deriva morale"

Un nuovo scandalo getta ombre sul Campidoglio, sempre più lontano da quella casa di vetro trasparente richiamata da tanta propaganda politica: dopo affittopoli esplode il caso della riscossione delle tasse, affidate a soggetti esterni e mai rendicontate. La denuncia arriva dalle parole del presidente della Corte dei Conti del Lazio, Ivan De Musso, in occasione della inaugurazione dell'anno dell'anno giudiziario.
"Probabilmente affaticata dai problemi che hanno invaso la propria amminstrazione, Roma Capitale non ha presentato le contabilità concernenti le gestioni di alcune attività di riscossione affidate ad agenti esterni. Una mancanza che - ha affermato De Musso - ha costretto "la Sezione a trasmettere gli atti alla Procura regionale per le azioni di sua competenza. Nella vasta tematica della rendicontazione, ha aggiunto, "può farsi rientrare anche lo scandalo recentemente riemerso di "affittopoli", di cui abbiamo già avuto un assaggio con la condanna di un dirigente che aveva consentito che un'associazione usufruisse per lungo tempo di un appartamento di proprietà del Comune di Roma con un abbattimento dell'80% del canone di mercato".

Parlando della Parentopoli in Comune De Musso ha ricordato come "in tema di pubblico impiego, è stata riconosciuta la illiceità di un certo numero di assunzioni, da parte di società totalmente partecipate dal Comune di Roma, attribuendo ai dipendenti retribuzioni superiori ai livelli professionali di cui gli stessi erano in possesso". Ma non solo, l'ambito in cui l'illecito amministrativo ha "raggiunto il fondo della deriva morale" -ha affermato il presidente della Corte dei Conti- "è nel settore sanitario, ancora una volta ostaggio di alcune strutture sanitarie private, inserite nel sistema sanitario regionale, prive di ogni scrupolo pur di incamerare illegittimi rimborsi per prestazioni che non potrebbero erogare (in quanto non autorizzate o accreditate) o non erogate o mistificando per specialistiche prestazioni ordinarie e minimali per lucrare le ingenti differenze tariffarie".

Tra i temi che devono finire sotto l'esame dei magistrati contabili anche la Metro C: è lo stesso presidente della Corte dei Conti De Musso ad anticipare come a giugno la Sezione affronterà lo "scandalo, perché di questo si tratta. Il costo contrattuale miliardario di Metro C ha prodotto, per il momento, solo crescita esponenziale dei costi ed inaccettabili ritardi esecutivi grazie, soprattutto, ad un numero esorbitante (45) di varianti (illeggittime)".