Roma
Giubileo: primi appalti e tre arresti. L'Anac scopre il trucco e la mazzetta

Duemila euro per oliare un funzionario comunale e avere informazioni in anticipo sulle modalità con le quali il Comune avrebbe assegnato le gare per il rifacimento delle strade di Roma. A finire nel mirino di Procura di Roma e Carabinieri è una delle prime gare bandite nel pacchetto di lavori del Giubileo. Un gara col trucco, secondo l'Autorità Anticorruzione che già aveva osservato la procedura intravedendo ilegalità.
Ai domiciliari sono così finiti due imprenditori del settore della manutenzione stradale, Luigi Martella e Alessio Ferrari, insieme al funzionario del Comune di Roma. Ercole Lalli, trovato con una busta contenente 10 banconote da 100 euro e 20 da 50 ero per un totale di duemila euro in contanti.
I due imprenditori - hanno spiegato i carabinieri - al fine di incrementare la probabilità di aggiudicazione delle gare, ognuna del valore di circa un milione di euro, cooperavano per ottenere informazioni ulteriori su quante e quali imprese venissero invitate ai vari lotti. Anche il mero dato numerico permetteva loro di avere una posizione di vantaggio rispetto agli altri imprenditori sia nel caso il bando di gara prevedesse l'aggiudicazione per «massimo ribasso» sia con la metodologia della "media mediata", espressione riferita al cosiddetto "taglio d'ali", con cui vengono esclusi coloro che presentano offerte con ribassi troppo contenuti o viceversa troppo elevati.
La manutenzione stradale della Grande Viabilità di Roma Capitale avviene tradizionalmente attraverso la suddivisione della città metropolitana in otto lotti, corrispondenti ad altrettante aree. L'affidamento della manutenzione e sorveglianza è effettuato, per ciascun lotto, mediante gara e con durata limitata nel tempo. Allo scadere del periodo temporale, quindi, vengono bandite nuove gare, onde assicurare la continuità del servizio. Le imprese invitate vengono sorteggiate dall'Amministrazione attraverso un metodo casuale tra quelle iscritte ad uno specifico sistema informatizzato in uso presso Roma Capitale. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati posti in regime di arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.