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Roma
Turismo, “Roma “è morta”. Tutti i no dell'M5S deprimono la città". Allarme

di Fabio Carosi

 

Turismo a Roma, la crisi morde e con il Movimento Cinque Stelle al governo della città e la serie di no che vanno dalle Olimpiadi al concertone, la situazione si aggrava.

E come ogni anno, gli albergatori romani si siedono al capezzale del malato grave nella speranza che il “il velo” su Roma si sollevi. Giuseppe Roscioli, storico presidente di Federalberghi Rima sceglie affaritaliani.it per lanciare l'ennesimo grido d'allarme per un settore che dà lavoro a 170 mila persone e che genera un volume d'affari superiore al miliardo di euro.

Roscioli, che succede al turismo romano?
“Basta guardare gli ultimi avvenimenti per capire le difficoltà con cui operiamo. Da cinque anni non abbiamo amministrazioni che sappiano trattare Roma come è ultimamente abbiamo in Campidoglio un'amministrazione che ha dichiarato la decrescita infelice. Una città come Roma che dice no alle Olimpiadi, no ai fuochi d'artificio, no al concertone genera uno stato depressivo. Se poi aggiungiamo che Sky sposta la sede a Milano e che sono a rischio anche gli Internazionali di Tennis, tutto fa pensare che Roma sia destinata a morire”.

Con quali numeri avete chiuso il 2016?
“Con l'aiuto del Giubileo la nostra crescita è stata appena dello 0,50%. Ma il dato preoccupante è che l'Osservatorio mondiale sul Turismo ha stimato la crescita media delle altri Capitale nel 4%. Loro crescono, noi siamo fermi.

Quanto vale il turismo romano?
“Tra impiegati diretti e indotto come una grande città di provincia, ecco perché siamo preoccupati. Aggiunga pure che abbiamo anche un assessore all'urbanistica che promette che non si poserà un mattone mentre Milano sta crescendo tant'è che l'incremento, e non il numero assoluto di turisti - di Milano è superiore a Roma.

Presidente, quali sono le soluzioni che auspicate?
“Bisogna che questa amministrazione prenda coscienza che il turismo è una cosa seria ed è l'unico settore che ha potenzialità di crescita. La tassa di soggiorno porta 120 mln di euro alla città di Roma e nulla viene restituito al settore. Poi fare una campagna promozionale nel mondo perché siamo stati screditati: dai maiali a passeggi a Mafia Capitale in poi. Poi ci sono le altre criticità come buche, rifiuti e decoro in cui siamo fermi. In una città che vive ancora di emergenze è difficile attirare i turisti senza eventi e senza manifestazioni. Prima Roma deve tornare alla normalità, a quel punto il turista, che è come il cittadino, tornerà volentieri. Chi viene a Roma oggi dice che è sempre una città bellissima ma che è invivibile e non è disposto a tornare”

Rapporti con il Comune di Virginia Raggi?
L'assessore al Turismo del Comune è l'unica persona con la quale riusciamo a parlare. Per il resto nulla. Nulla peri trasporti fatiscenti, nulla per la tariffa sui pullman turistici  che sommata a quella di soggiorno ci regala il record delle tasse dirette su chi arriva in città. L'assessore è animato da buona volontà e ha detto che chiederà un ristoro della tassa di soggiorno. Stiamo a vedere”.

Della tassa di soggiorno non c'è però traccia nel bilancio di previsione...
“Sono intenzioni che ha dichiarato. Ora ho paura che is fermeranno in giunta, Se non si sblocca Roma è morta. Su Roma è stato messo un velo. Di effervescente a Roma c'è ben poco”.

Gli operatori del turismo cosa dicono?
“Aspettiamo notizie dal Campidoglio. Non vediamo una volontà.. è una sensazione”.

L'andamento delle prenotazioni per la prossima primavera?
“Molto tiepide e bisogna vedere se si trasformeranno in prenotazione vere. Spero che sia così”.

Il saldo tra hotel che aprono e quelli che chiudono?
“Al momento è stazionario. Un'altra stagione come questa e per tante azienda sarà difficile resistere”.

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