Roma
Violenze su Cucchi ma nessun responsabile. Choc in Cassazione: "Assolvere agenti"
"Non c'è certezza sulle cause della morte di Stefano Cucchi, quindi non è possibile accertare alcuna responsabilità". Così nel corso della requisitoria in Cassazione il procuratore generale Nello Rossi nell'ambito del processo sulla morte di Stefano Cucchi, deceduto una settimana dopo il suo arresto il 22 ottobre del 2009. Nella sentenza di secondo grado sono stati assolti tutti gli imputati: 3 agenti della polizia penitenziaria, 3 infermieri e sei medici.
"Le violenze su Stefano Cucchi ci sono state, inevitabilmente - ha spiegato Nello Rossi davanti alla V sezione penale della Cassazione - dato -secondo il pg - evidenziato sia dalla sentenza di primo che di secondo grado. Ma quanto alla polizia penitenziaria la sentenza di assoluzione è corretta perché sono molti gli elementi che ci fanno capire che c'è stata un'azione violenta prima dell'ingresso nei sotterranei di piazzale Clodio".
"Ma se si confermasse assoluzione per i medici sarebbe una pietra tombale sulla morte di Stefano, ha spiegato Rossi motivando la sua richiesta davanti al collegio della Suprema corte.
Nello Rossi ha chiesto di confermare la sentenza emessa al termine del processo di primo grado conclusosi il 5 giugno 2013 con la condanna dei medici del Pertini, l'assoluzione di infermieri ed agenti penitenziari. In particolare il pg Rossi ha chiesto un nuovo processo per i medici del Pertini Aldo Fierro, Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo in accoglimento del ricorso del pg di Roma Mario Remus in relazione all'accusa di omicidio colposo. Confermata invece l'assoluzione della dottoressa Rosita Caponetti già prosciolta per falso ideologico. Ad avviso del pg i cinque annullamenti con rinvio sono gli unici annullamenti possibili in base ai motivi di ricorso presentati dal pg Rossi ha poi chiesto la conferma dell'assoluzione dei tre agenti della polizia penitenziaria: Nicola Minichini, Corrado Santantonio e Antonio Domenici.