PROGETTI DI EDUCAZIONE AL SONNO PER LE SCUOLE, FONDI PER TUTELA AMBIENTALE, FAUNISTICA E PER LE CARCERI - Affaritaliani.it

Pillole d'Europa

PROGETTI DI EDUCAZIONE AL SONNO PER LE SCUOLE, FONDI PER TUTELA AMBIENTALE, FAUNISTICA E PER LE CARCERI

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

di Cinzia Boschiero

Domanda: ci sono dati e progetti europei sui disturbi del sonno degli adolescenti dovuti a utilizzo eccessivo di device e di Internet? Nuccia Valessio
Risposta:
sì. Ci sono diversi dati e studi scientifici sul tema dell’impatto che un utilizzo improprio ed eccessivo dei device e di Internet, in particolare dei social, per gli adolescenti e ci sono diversi progetti di ricerca realizzati grazie ai fondi europei. Inoltre si è svolta  di recente la sesta edizione del concorso nazionale “Sonno… o son desto…” che fa riflettere sul sonno come funzione essenziale per la salute e la qualità della vita gli adolescenti. E’ organizzato dall’Associazione Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno (ASSIREM) in collaborazione con il Ministero dell’istruzione e del merito. Il concorso nasce con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza di un buon sonno per lo sviluppo psicofisico dei bambini e degli adolescenti, per la prevenzione delle patologie da deprivazione di sonno e per una migliore qualità della vita. ASSIREM, attraverso il concorso, intende periodicamente contribuire alla divulgazione, non solo tra gli studenti, ma anche tra i professori e le famiglie, di una maggiore attenzione al sonno e ai corretti stili di vita. La commissione esaminatrice era presieduta per il MIM dalla Dott.ssa Maria Costanza Cipullo e per ASSIREM dal Dott. Pierluigi Innocenti. “Nonostante il sonno sia un elemento fondamentale per la nostra salute e per il nostro benessere, le società sviluppate stanno dando sempre meno importanza al sonno, riducendo negli ultimi cinquanta anni di circa due ore, le ore ad esso dedicate. La riduzione di sonno ha riguardato non solo la popolazione adulta ma anche le giovani generazioni, con importanti conseguenze per la loro salute”, dicono gli esperti Assirem,”Basti dire che tra le cause di esplosione dell’obesità a livello mondiale la deprivazione di sonno è considerata essere un elemento fondamentale. Inoltre, essa aumenta la possibilità di sviluppare diabete, ipertensione, infiammazione cronica e patologie cardiocircolatorie anche nei giovani. Nei bambini e negli adolescenti, la riduzione di ore dedicate al sonno determina una riduzione della produzione dell’ormone della crescita (GH), ormone indispensabile per il loro sviluppo fisico e mentale. È dimostrato che la deprivazione di sonno riduce il rendimento scolastico con deficit di attenzione, di concentrazione e di memoria, è frequentemente responsabile di disturbi del comportamento con agitazione ed irrequietezza, tanto che molti di questi bimbi vengono etichettati come socialmente difficili. Nonostante le importanti conseguenze sulla salute, molti bambini invece di dormire e soddisfare il proprio fabbisogno di sonno, passano le serate davanti ad electronic devices (computer, tablet, smartphone, play station) i quali, non solo attivano la mente e quindi non favoriscono l’addormentamento, ma emettono una luce con lunghezza d’onda nella banda blu che inibisce  la secrezione di melatonina, ormone indispensabile per il sonno”. Scopo del concorso è quello di favorire una maggiore conoscenza del sonno e delle sue funzioni, di promuovere degli stili di vita adeguati, in un’ottica di prevenzione non solo dei disturbi del sonno, ma anche di tutte quelle patologie spesso favorite o comunque peggiorate da un sonno insufficiente per qualità e quantità. Grazie al coinvolgimento delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado di tutto il territorio nazionale, attraverso la distribuzione di materiale informativo gratuito, ma anche mediante la presenza presso le scuole di psicologi e medici esperti in medicina del sonno, verranno promossi percorsi educativi che valorizzino l’importanza del sonno nel promuovere stili di vita adeguati a prevenire le patologie ad esso correlate. Sono disponibili on line  degli utili materiali divulgativi ed informativi sul sonno e le patologie correlate sul sito web dell’Associazione (www.assirem.it). Possono periodicamente partecipare al concorso, in forma individuale o in gruppo, gli studenti delle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado dell’intero territorio nazionale. Diversi progetti europei si concentrano sul miglioramento della diagnosi e del trattamento del sonno attraverso l'uso della tecnologia e dell'analisi dei dati. Il progetto Sleep Revolution è un'importante iniziativa che utilizza l'apprendimento automatico per valutare la gravità dell'apnea notturna ostruttiva (OSA) e personalizzare il trattamento, anche utilizzando dispositivi indossabili e una piattaforma digitale. Un altro esempio è il progetto NextPerception, che esplora come tecnologie di rilevamento innovative possano migliorare il monitoraggio dei parametri vitali, incluso il monitoraggio del sonno. Inoltre il 12 giugno on line  sono presentati dati europei in un simposio di esperti  europei intitolato “eSleep Europe Paediatrics Track” organizzato dalla European Sleep Research Society in cui si confrontano pure progetti  scientifici e di ricerca e cura sul sonno in età pediatrica. Un tempo eccessivo trascorso davanti allo schermo tra gli adolescenti ha un impatto negativo su molteplici aspetti del sonno, il che a sua volta aumenta il rischio di sintomi depressivi, in particolare tra le ragazze, pare dai dati comunitari essere una problematica in aumento. Vi parteciperà il Prof Oliviero Bruni che è socio Assirem.

Domanda: ci sono progetti e dati europei sulle carceri? Amelia Fuscore
Risposta
: sì. I dati sulle carceri in Unione Europea indicano un sovraffollamento, con alcuni Stati che superano la capacità dei posti disponibili. Nel 2023, il numero di detenuti nell'Unione Europea è aumentato e alcuni Stati, come Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca, registrano tassi di detenuti tra i più alti."Il rapporto Eurispes 2025 conferma purtroppo un quadro preoccupante per il sistema penitenziario italiano: nel 2024 il numero di detenuti è il più alto degli ultimi dieci anni, con un sovraffollamento che sfiora il 21 per cento. Questi dati certificano una situazione insostenibile, che genera condizioni di vita difficili per i detenuti e di lavoro pesanti per agenti e operatori penitenziari", lo ha affermato di recente Alessia Villa, presidente della Commissione Carceri del Consiglio regionale della Lombardia che ha sottolineato: ”La presenza di oltre 8.800 detenuti in Lombardia, e l’alta concentrazione in altre regioni, evidenzia la necessità urgente di interventi strutturali che migliorino la capacità ricettiva e l’organizzazione degli istituti. Il sovraffollamento, unito alla grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria – stimata in 18mila unità – alimenta un clima di crescente tensione, che si traduce in numerosi episodi di protesta e disordini, come le 67 rivolte registrate nel 2024”. Nel 2023 nei Paesi dell’Ue le persone in carcere erano circa 499 mila. Un dato in crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente. In crescita anche il numero di detenuti ogni 100 mila presone. Nel 2023 il dato era di 111 detenuti, mentre nel 2022 era di 108. A tracciare questo scenario è l’ultimo rapporto Eurostat che evidenzia anche l’andamento dei detenuti nel panorama europeo in un arco temporale di 30 anni. Diversi progetti sono finanziati attraverso fondi europei, come il Fondo Sociale Europeo (FSE) e il Programma di cooperazione interna (PCI). In Italia, il Dipartimento di giustizia minorile e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sono responsabili della gestione dei fondi per diversi progetti penitenziari. Tra i progetti europei c’è il Fair che affronta il problema della radicalizzazione  islamica con un’attenzione speciale al sistema penitenziario, nel tentativo di creare un sistema interno di allerta immediata messo in pratica dagli operatori delle carceri, in modo tale da scorgere i segnali della radicalizzazione a uno stadio precoce ed elaborare un modello per un metodo alternativo alla detenzione tradizionale che preveda programmi di disimpegno e riabilitazione per i detenuti estremisti. Fair coinvolge 50 detenuti radicalizzati che sono coinvolti in un programma di riabilitazione,  162 stakeholders, 170 professionisti che lavorano nel sistema penitenziario (polizia penitenziaria, assistenti sociali, operatori medici, volontari, rappresentanti religiosi, avvocati), ha un  programma di formazione per operatori delle carceri per migliorare le loro competenze e abilità e per istituire un sistema di allarme in grado di identificare e monitorare il processo di radicalizzazione all’interno del carcere. Il programma si basa sull’analisi delle migliori pratiche atte a prevenire e combattere la radicalizzazione violenta e sulla mappatura dei bisogni degli operatori del carcere. Il programma include due strumenti web di cui una piattaforma con risorse e materiali utili e un servizio online di consultazione per operatori, entrambi promossi attraverso i social network ed eventi di disseminazione nei nove Stati partecipanti al progetto. L'Unione Europea, attraverso il Polo europeo di consulenza sugli investimenti (European Investment Advisory Hub - EIAH), fornisce consulenza al Ministero della Giustizia sull'adozione di metodologie innovative di finanziamento e di approvvigionamento di servizi, al fine di contribuire a ridurre il tasso di recidiva degli ex detenuti. Il Polo europeo di consulenza sugli investimenti finanziato dalla Commissione Europea e dalla Banca Europea per gli Investimenti, sostiene il Ministero nella sua missione di garantire una transizione graduale e duratura dei detenuti nella società, attraverso modelli di finanziamento innovativi, come i contratti a impatto sociale. Ci sono i fondi strutturali per la costruzione di nuove carceri e poi ci sono progetti come Intra, che, grazie ai finanziamenti dell’Unione  europea, supporta coloro che hanno scontato una pena nel carcere di Capanne (Perugia) attraverso formazione e tirocini per trovare lavoro.

Domanda: ci sono progetti di integrazione dell’Unione Europea in cui chi lavora nel settore della salvaguardia della tutela ambientale  e faunistica collaborano? Mirko Praterio
Risposta:
sì. Ci sono i bandi aperti e i progetti del programma comunitario Lifeplus e ad esempio ci sono progetti come il “Facility supporting Serbia in Achieving the Objectives of Chapter 24: justice, freedom and security” che ha visto di recente, il 28 maggio scorso, una delegazione di funzionari della Polizia della Repubblica di Serbia che ha fatto visita al Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFAA). Accolto dal Gen. D. Massimo Zuccher, Capo di Stato Maggiore, il gruppo ha preso parte alla presentazione dei settori di competenza del CUFAA, approfondendo così la specialità dell’arma sul fronte della tutela ambientale, di salvaguardia del patrimonio della biodiversità e della sicurezza alimentare. La visita ha riguardato anche le specifiche attività del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo (NIAB), fiore all’occhiello del Comando in materia di prevenzione e repressione dei reati di riferimento, e quelle del Raggruppamento CITES in materia di tutela delle specie animali e vegetali minacciate di estinzione, oltre che di attività di sicurezza ambientale ed energetica. La delegazione ha mostrato vivo interesse per le esaustive informazioni raccolte durante l’incontro avendo la polizia Serba da poco tempo attivato, all’interno della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno, una specifica Unità per la repressione dei crimini ambientali e la protezione dell’ambiente. La visita, infatti, è parte di una trasferta nel nostro Paese con obiettivo di studio specifico sul contrasto ai crimini ambientali. In un respiro internazionale più ampio, il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri riceve assiduamente delegazioni istituzionali straniere essendo considerata la specializzazione ambientale dell’Arma dei Carabinieri tra le più efficienti e capillari esistenti al mondo.  I carabinieri  sono coinvolti in alcuni progetti Life, come ad esempio il progetto LIFE WILD WOLF. Il progetto è partito nel gennaio 2023 e terminerà nell’agosto 2027. Coordinato dall’IEA (Istituto di Ecologia Applicata) vede la partecipazione di 9 paesi europei e 18 beneficiari associati. Il principale obiettivo del progetto è limitare le occasioni di interazione tra i lupi e le persone nelle aree urbane e periurbane, senza perdere il ruolo ecologico del grande carnivoro né l'identità culturale delle comunità locali.  C’è poi il progetto europeo LIFE MODERn (NEC) dedicato allo studio degli impatti dell’inquinamento atmosferico sulle foreste e sugli ambienti acquatici, in attuazione della Direttiva 2284/16 NEC (National Emission Ceiling), basato sulle reti di monitoraggio esistenti ICP Forests e ICP Waters. Il progetto ha lo scopo di ampliare e perfezionare l’attuale Rete NEC Italia, al fine di rispondere agli adempimenti richiesti all’Italia dalla Direttiva europea. C’è anche il progetto europeo  LIFE FOLIAGE che ha l’obiettivo di fornire strumenti alla pubblica amministrazione per migliorare la gestione del bosco, attraverso un’innovativa piattaforma di telerilevamento dedicata al monitoraggio delle problematiche forestali (tagli, incendi, attacchi parassitari); è inoltre previsto lo sviluppo di un sistema informativo forestale per la facilitazione delle istruttorie forestali e per la segnalazione delle attività illecite e criminose.  C’è il progetto europeo LIFE PERDIX ad esempio che  è finalizzato al recupero della Starna italica (Perdix perdix italica), specie dichiarata estinta in natura, tramite captive breeding, selezione genetica, conservazione ex situ, reintroduzione dimostrativa in una ZPS e messa in sicurezza dello stock riproduttivo. Nel Centro faunistico di Bieri, afferente al Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Lucca, ha luogo tutto il processo di riproduzione controllata del pool genetico originario attraverso: la selezione delle coppie, il controllo delle fasi riproduttive, l’allevamento finalizzato alla reintroduzione in natura di popolazioni vitali e la stimolazione del comportamento anti-predatorio.  Inoltre, con la Risoluzione del Consiglio 10291 del 2011, l’European Network for Environmental Crime (ENVICRIMENET) è stato istituito per lo scambio di  informazioni ed esperienze relative ai quadri legali ed alle migliori pratiche da applicare nella gestione dei crimini ambientali in area europea. Il Progetto LIFE+ SATEC Strategic Approach For Tackling Environmental Crime,  è uno strumento indispensabile di lavoro nell’ambito della Rete ENVICRIMENET. I suoi obiettivi riguardano la promozione della creazione di quadri normativi comuni e nuovi metodi di indagine con un significativo contributo nel processo di standardizzazione nella formazione degli agenti di polizia e la creazione di opportunità di cooperazione tra organi di sicurezza ed apparato legislativo. LIFE+ SATEC costituisce inoltre il giusto contesto per lo scambio di buone pratiche con altre reti a livello mondiale e sostiene l’idea di crearne delle nuove laddove l’urgenza ambientale lo richieda. In ambito normativo, fornisce alle istituzioni dell'Unione europea una consulenza sulla polizia giudiziaria e relativamente alle iniziative legislative che hanno un impatto sulla conservazione dell'ambiente.  Il progetto LIFE+ SATEC consente l’operatività di un Centro di eccellenza europeo, facilitando le indagini penali attraverso il miglioramento e la standardizzazione della formazione degli agenti di polizia degli  Stati aderenti.