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Simona Cinà, l'ex fidanzato: "Non beveva e non fumava. Qualcosa non torna, era una salutista"
Il giallo della pallavolista morta in piscina a Palermo

Simona Cinà, l'ex fidanzato esclude le ipotesi: alcol, droghe e amicizie sbagliate
Simona Cinà, 20enne di Capaci (Palermo), è stata trovata morta sabato notte nella piscina di una villa di Bagheria durante una festa di laurea. Nei messaggi di invito il party si preannunciava "molto alcolico". In attesa dei primi esami sul corpo della donna, è l'ex fidanzato di Simona a rompere il silenzio e a dirsi perplesso per quello che sta emergendo sul caso. "A un certo punto - racconta Francesco Tilotta a Il Corriere della Sera - mi chiama un ragazzo con cui esco sempre e mi dice che era successa una cosa tremenda. E aggiunge: "è morta Simona". Mi si è gelato il sangue. Quel che so di certo è che Simona non si ubriacava, non eccedeva nel bere, non avrebbe mai assunto alcun genere di droga. Era una salutista ortodossa, lo sport era la sua vita, era rigorosa".
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"Litigavamo - prosegue il suo ex a Il Corriere - perché ogni tanto fumavo una sigaretta e lei non voleva. Ricordo che era talmente attenta alla dieta che un giorno si era portata 9 anacardi come spuntino . Non 10 o 15, 9 perché quella era la sua dieta. Lavorava, studiava e si allenava: la sua vita era questa. Amicizie sbagliate? Ma no, lo escludo. Aveva amicizie sane perché lei era una persona sana. Vera e sana". Domani, all’istituto di medicina legale del Polilcinico di Palermo i consulenti della Procura e quelli di parte procederanno all’esame della salma e agli accertamenti tossicologici necessari a capire se Simona sia stata uccisa da droghe o alcol.