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Roma
Lilli Gruber, donna “assetata di sangue”, gli ospiti sono avvisati. Le carte

di Beatrice 241 *

Lilli Gruber entra nelle nostre case ogni sera con il suo approfondimento politico: “Otto e mezzo”. Simpatica, antipatica, c’è chi la definisce più semplicemente: “troppo di parte”, ma ovviamente è impossibile sperare di trovare un pensiero unico su un personaggio così passionario e combattivo. Le mie carte preannunciano per Lilli Gruber un 2020 di importanti cambiamenti che faranno sparire anche alcune cicatrici nella sua sfera emotiva.

Il nome scelto per Lilli Gruber al battesimo, è stato Dietlinde, che in tedesco significa: “colei che guida il popolo”, ed è forse proprio il suo nome, che ha impresso nella sua indole quel moto che fa infiammare il suo sangue così facilmente, nella difesa dell’idea in cui crede.

Giornalista, inviata di guerra, instancabile sostenitrice dei diritti femminili, prima donna a presentare un telegiornale in prima serata, quest’anno è stata scelta da Forbes Italia per entrare nella classifica delle 100 donne che meglio hanno rappresentato il nostro Paese nel 2019.

Già solo questi pochi tratti disegnano il carattere della Gruber, per di più Arietina (è nata il 19 aprile 1957): forte, deciso e impulsivo, caratterizzato da tratti di insensibilità, che si esprimono in particolar modo quando ha fretta di realizzare le cose che ha in testa tanto da arrivare ad essere distruttiva se si convince che il mondo non sta girando esattamente come, secondo il suo punto di vista, dovrebbe girare.

Le mie napoletane, che ho mescolato a lungo, per conoscere qualcosa sul futuro di Lilli Gruber, si sono aperte con dei segni di Spade che raccontano come la giornalista stia vivendo un periodo di grande stanchezza fisica. Ed è con questa piccola riserva di energie che continuerà a vivere e lavorare, almeno per tutto il 2019. Ma non c’è da lamentarsi troppo, perché tanta fatica sarà foriera di un cambiamento importante. Una cosa mi sentirei di raccomandare a tutti gli ospiti che decidono di confrontarsi con Lilli Gruber a “Otto e mezzo”: sappiate che il suo ego e le sue ambizioni saranno “assetate di sangue” e cercherà di soddisfarle ad ogni costo.

Il 2020 sarà poi per la Gruber un anno, appunto, di trasformazioni ma che si realizzeranno a prezzo di un’infinita pazienza e resistenza a causa di un aumento delle pressione che potranno arrivare sia dall’ambito lavorativo, ma anche da quello personale. Ci sarà bisogno, già dai primi mesi, di alcune pause per riposare e risistemare il sentiero di vita che in alcuni momenti sembrerà fin troppo confuso. Un’ipersensibilità accentuerà il bisogno di condividere più tempo con suo marito per dividere, come avviene nei vasi comunicanti, il “peso del mondo”.

Le carte continuano poi annunciando che il periodo che andrà ad affrontare nel 2020, al di là delle trasformazioni già annunciate, guarirà anche le ferite che spesso, ancora, dopo tanto tempo, agitano l’emotività della Gruber. A volte si tende a rimandare e a insabbiare, poi però il vento soffia e riscopre i “cadaveri nascosti” ma, ancora una volta, si torna a rimandare ed insabbiare. Arriva però un tempo in cui le cose vanno affrontate e risolte. Non si è mai abbastanza grandi per non sentire il bisogno di rivendicare ancora un’assenza del passato. Farlo, prima guarisce e poi fortifica l’anima.

Sarà allora che tante cose torneranno a muoversi intorno alla Gruber con un moto diverso, meno convulso, lasciandole la possibilità di assaporare essenze che fino ad oggi sembrava non avessero alcun odore. Il mondo ha tante facce, offre mille possibilità di conoscenza e mille porte per arrivare al vero e goderne la sostanza. Entrare sempre e solo dalla porta ormai nota, preclude la veduta d’insieme di quel mosaico meraviglioso che si chiama mondo.

Ecco allora che le carte si chiudono con una raccomandazione: correre verso il domani con la certezza di avere in ogni istante la capacità di saper discernere il giusto, evitando così ciò che è sbagliato, porta troppo spesso ad esser, per forza di cose, circondato da un gruppo sempre più ristretto di persone. Anche se non tutti sfogliano lo stesso numero di pagine di libri e non tutti vedono, conoscono e vivono le stesse esperienze, c’è sempre nell’altro qualcosa che si può apprendere o forse, più semplicemente, barattare.

* Beatrice 241 è una donna fervente cattolica, appassionata di lettura delle carte - Beatrice 241 su FB

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