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Roma
Roma, esplode l'M5S. Si dimette il presidente del Municipio VIII Ostiense

Il municipio a 5Stelle di Garbatella e Ostiense perde il suo presidente: Paolo Pace dà le dimissioni dopo mesi di scontri e incomprensioni con dissidenti del suo stesso Movimento. E ora attacca chi non “ha capito il significato più profondo del Movimento, fallendo la sfida di governo e non capendo quell'esigenza di archiviare movimentismo (come forza di opposizione)”.

 

Alla base dello scontro, il progetto per la riqualificazione degli ex Mercati generali all'Ostiense. Paolo Pace con sei consiglieri municipali era a favore del progetto, mentre altri 9 consiglieri vicini alla corrente di Roberta Lombardi, invece, lo osteggiavano duramente, con il sostegno anche del Tavolo M5S sull'Urbanistica.
L'ormai ex presidente dell'VIII municipio ha spiegato: "Ho protocollato le mie dimissioni per il bene del MoVimento 5 Stelle. Era impossibile continuare in queste condizioni, con una maggioranza che si comportava costantemente da opposizione, controllando e criticando ogni atto della giunta prima ancora che venisse prodotto, effettuando veri e propri blitz negli uffici amministrativi e producendo così una indebita e inaccettabile ingerenza che ha provocato le reazioni dei dipendenti, che ringrazio per l'impegno profuso in questi mesi, e dei sindacati".

Paolo Pace ha poi aggiunto: "A nulla sono serviti i continui tentativi di mediazione effettuati dal sottoscritto. Neppure le dimissioni rassegnate dal vice presidente sono state utili a dirimere i conflitti interni e ricomporre il gruppo. Proprio a seguito di tutte le azioni intentate per la soluzione del problema purtroppo senza esiti positivi, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da presidente, già nei giorni scorsi annunciate.

L'ala dissidente evidentemente non ha capito il significato più profondo del nostro Movimento, fallendo la sfida di governo e non capendo quell'esigenza di archiviare movimentismo (come forza di opposizione).
Davanti alla continua delegittimazione del sottoscritto e dei miei assessori, davanti alla impossibilità di ricomporre un rapporto umano e politico con l'ala dissidente, davanti ai continui tentativi di sabotare l'azione di cambiamento che stiamo portando avanti in Municipio, ho deciso come suddetto di protocollare le mia dimissioni affinché il caos provocato dai dissidenti in Municipio VIII non contagi anche le altre amministrazioni".

Infine conclude: "Risulta evidente che qualcuno, non certo il sottoscritto, dovrà assumersi la responsabilità politica di questo disastro - continua l'esponente M5S - Con rammarico debbo sottolineare che a causa del comportamento sterilmente ostruzionistico da parte dei dissidenti il nostro Municipio è passato da fiore all’occhiello dell’Amministrazione Capitolina (come documentato anche da attestazioni di stima da parte dei cittadini) al caos. Da parte mia, lasciando un’Amministrazione sana, ribadisco che anche da cittadino continuerò ad impegnarmi per il bene del nostro municipio e della città".

In attesa delle nuove elezioni municipali, il sindaco Virginia Raggi ha assunto le funzioni di presidente.

Ora cosa succede

Scioglimento del consiglio, comunicazione del sindaco al Prefetto, poi indizione di nuove elezioni nei termini di legge. Questo l'iter amministrativo previsto dallo Statuto di Roma capitale in casi di dimissioni del presidente di un municipio. Come stabilisce lo statuto di Roma capitale, al comma 20 dell'articolo 27 "Ordinamento dei Municipi", le dimissioni del presidente "diventano irrevocabili trascorso il termine di venti giorni dalla loro presentazione al Consiglio del Municipio".
Successivamente, come stabilisce il comma 28B, il sindaco Raggi dovrà provvedere a sciogliere il consiglio municipale con un'ordinanza. Il comma 29 prevede che "nel periodo che intercorre dallo scioglimento del Consiglio... le funzioni del Consiglio e della Giunta del Municipio sono esercitate dalla Giunta Capitolina, mentre le funzioni del Presidente del Municipio sono esercitate dal Sindaco".
Per quanto riguarda le nuove elezioni, come prevede il comma 30, "in caso di scioglimento anticipato del Consiglio del Municipio, il Sindaco ne dà comunicazione al Prefetto il quale, con proprio atto, indice, nei termini di legge, le nuove elezioni. Il Consiglio del Municipio rieletto dura in carica sino al rinnovo dell’Assemblea Capitolina".

 

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