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Affari Europei
Brexit, vacilla la poltrona di Juncker

Da politico scafato quale é Jean Claude Juncker aveva fatto smentire voci (inesistenti) di sue possibili dimissioni alcuni giorni prima del referendum sulla Brexit. Una presa di posizione per ricordare a tutti che la sua poltrona non é in gioco. Ma dopo il voto di giovedi é comunque giunta una pioggia di critiche sul presidente della Commissione e anche qualche richiesta di dimissioni.

I Paesi dell'est contro Juncker

La piú esplicita é arrivata da Prga. “Juncker non é l'uomo giusto per questo lavoro” ,ha dichiarato il ministro degli esteri ceco, Lubomir Zaoralek. Juncker non puó gestire i negoziati per la separazione tra Unione europea e Gran Bretagna deve essere sostituito.

Juncker ha deluso molti Paesi

All'inquilino del Berlaymont non viene perdonata la gestione fallimentare della campagna pre-referendum, sostanzialmente inesistente per paura che un intervento diretto di Bruxelles avesse un effetto boomerang. Ma sono molti ad essere insoddisfatti anche per come é stata gestita la crisi dei migranti, per il flop del Fondo strategico europeo e le concessioni di flessibilità accordate ad alcuni Paesi.

Anche la Merkel potrebbe abbandonare il suo protetto

Ma la poltrona di Juncker é salda finché ci sará Angela Merkel a garantire per lui. Tuttavia la donna piú potente del mondo sta velocemente cambiando idea rispetto all'ex premier lussemburghese. Il problema sono le sue dichiarazioni nei confronti di Londra. Juncker é considerato un falco, sulle stesse posizioni di Hollande. Con Londra il divorzio deve essere immediato e molto duro, “fuori é fuori” aveva dichiarato il Presidente della Commissione.

La Merkle morbida con Londra

Ma la Merkel é su altre posizioni, molto piú moderate. Londra é un partner importante, sia economico che militare e geopolitico. Con la Gran Bretagna bisogna trattare e non c'é alcuna fretta di firmare le carte per il divorzio. Ecco dunque che per guidare il processo di secessione é piú probabile che venga incaricato Donald Tusk. I Paesi dell'est sono infatti molto piú morbidi con Londra e aperti al dialogo.

In diversi pronti alla successione

Intanto però si fanno i nomi di chi potrebbe prendere il posto di Juncker. In pochi sono pronti a puntare su Frans Timmermans. L'attuale vicepresidente é un socialista, ma di estrema destra, difensore del rigorismo che in Olanda, la sua patria, é la regola. Una posizione che lo rende inviso sia ai popolari che ai socialisti.

Schulz scalda i motori

Rimangono il francese Michel Barnier, il lettone Valdis Dombrovskis e il finlandese Jyrki Katainen. Gli ultimi due sono giá membri della Commissione e potrebbero agevolmente rimpiazzare Juncker. Ma tutti sanno che l'uomo che piú di tutti vorrebbe prendere il posto del lussemburghese é Martin Schulz, il presidente del Parlamento europeo (che due anni fa corse proprio per quella poltrona). Schulz é un tedesco, e questo piace molto ad alcune capitali, ma é anche un socialista e potrebbe scontentare molti a Bruxelles.

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dimissioni di juncker brexit





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