Affari Europei
Energia, le Repubbliche baltiche vogliono staccarsi da Mosca

Il nuovo assetto geopolitico nel Mare del nord passa anche attraverso l'energia elettrica. Attualmente infatti le tre Repubbliche baltiche (Lituania, Estonia e Lettonia) dipendono per l'approvvigionamento elettrico da Russia e Bielorussia, le cui reti sono compenetrate.
Questo significa essere legati a doppio filo con la Federazione russa che, negli ultimi mesi, è diventato il nemico numero uno delle tre piccole repubbliche. Ecco perché ora Tallin, Vilnius e Riga vogliono staccarsi e 'collegarsi' alla rete dell'Unione europea.
Entro un paio di mesi due nuovi collegamenti, con Svezie e Polonia, daranno il via alla disconnessione che però potrà essere portata a termine solo nel giro di alcuni anni, visto che tutto il sistema baltico gira su frequenze, voltaggi e infrastrutture dell'era sovietica e quindi deve essere sostituito.
Al di là dei problemi tecnici però la questione è soprattutto politica. Mosca non guarda di buon occhio la presa di posizione delle tre repubbliche e teme per il futuro di Kaliningrad, l'enclave russa stretta tra la Polonia e la Lituania.
Kaliningrad è un esportatore netto di energia e quindi nel futuro non avrà problemi di approvvigionamento, ma rimarrà isolata dalla madrepatria. Non ci saranno infatti più connessioni con la Russia. L'enclave potrà quindi decidere di rimanere autonoma oppure collegarsi alla rete dell'Unione europea, ma solo previo consenso di Mosca.