Google car, chi paga per gli incidenti delle auto a guida autonoma? - Affaritaliani.it

Affari Europei

Google car, chi paga per gli incidenti delle auto a guida autonoma?

I modelli assicurativi tradizionali non sono applicabili alle self-guide car. A Bruxelles si distribuiscono le colpe

Le prime auto che si guidano da sole stanno circolando sulle nostre autostrade per effettuare test di guida, ma nei prossimi anni il loro ingresso sul mercato si fará massiccio e in futuro nessuno piú si metterá dietro ad un volante. Le auto si guideranno da sole e ci porteranno in giro in massima sicurezza, forse.

Auto a guida autonoma, un dilemma assicurativo

Gá, perché se é vero che i costruttori prevedono un drastico crollo degli incidenti stradali é anche vero che qualcosa puó sempre andare storto. La Google Car, giusto per citare il veicolo piú noto, non ha colpi di sonno, non si distrae, non supera i limiti di velocitá, non passa col rosso. Questo si traduce in meno incidenti.

Gli incidenti non finiranno

Ma se il computer di bordo va in tilt? Se la connessione satellitare fa cilecca? Se un sensore va in panne? Gli incidenti possono ancora capitare e allora la domanda a cui Bruxelles sta cercando di dare una risposta é: di chi é la colpa?

Bruxelles: serve una assicurazione ad hoc

In Europa ogni veicolo a motore in circolazione deve avere una assicurazione contro i danni a terze parti. L'assicurazione copre i danni provocati dall'errore del guidatore, ma nel caso delle macchine a guida autonoma non esiste nessun guidatore e le colpe possono essere varie.

Difficile individuare le colpe

Queste macchine mettono assieme tecnologie provenienti da varie fonti. Se nella Google car il software é scritto dal Big G, il collegamento satellitare é fornito da altre società, cosí come i sensori o la meccanica. Chi deve pagare allora?

Le grandi societá temono di rimetterci economicamente

A Bruxelles si stanno interrogando su questo dilemma in cerca di una soluzione e gli attori coinvolti sono in fibrillazione. I giganti delle telecomunicazioni temono di dover sborsare milioni, cosí come tutti gli altri attori coinvolti. E le assicurazioni hanno giá mosso i loro lobbisti a Bruxelles per evitare che su di loro cadano le colpe della tecnologia.