Il gabinetto Juncker resta senza italiani. I numeri di Roma a Bruxelles - Affaritaliani.it

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Il gabinetto Juncker resta senza italiani. I numeri di Roma a Bruxelles

Dal 2 gennaio scorso l'Italia non ha più un rappresentante nel gabinetto del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Carlo Zadra, componente semplice come esperto giuridico dello staff, si è infatti dimesso dopo alcuni contrasti con il capo di gabinetto, il tedesco Martin Selmayr, che lo ha privato delle deleghe attribuendole al britannico Michael Shotter. E Zadra non verrà sostituito con un italiano. Per questo le polemiche non si sono fatte aspettare.

Il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi ha parlato di "fatto inaccettabile", attaccando Bruxelles. "Zadra è un ottimo funzionario", ha detto Gozi. "Per noi è essenziale che un membro di nazionalità italiana sia nel gabinetto Juncker", ha proseguito specificando di aver "già fatto questa richiesta al capo di gabinetto. Juncker", conclude Gozi, "non ha nessun obbligo giuridico di avere determinate nazionalità nel suo gabinetto, ma iniziare il 2016 senza un italiano non faciliterebbe certo i rapporti con l’Italia. Ancora una volta è una questione di opportunità politica".

"L'Italia senza funzionari nel gabinetto Juncker. Con Berlusconi non sarebbe mai successo", è invece l'affondo di Fulvio Martusciello e Salvatore Cicu, europarlamentari targati Ppe. "Le dimissioni di Zadra dimostrano tutta la inconsistenza del governo italiano e del premier Renzi. Da oggi l'Italia non ha funzionari nel gabinetto Juncker. Una cosa del genere il governo Berlusconi, che aveva altra autorevolezza in Europa, non lo avrebbe mai consentito", ribadiscono in una nota.

La risposta di Bruxelles a Gozi è arrivata ed è stata piuttosto secca. "L'idea di usare i media per fare politica sul personale non è una buona idea. Non lo è mai stata. Non ultimo perché la Commissione europea ha una funzione pubblica interistituzionale e lavora a beneficio di tutti. Non siamo l'aggregato dei nostri stati membri, noi lasciamo i nostri passaporti alle porte del Berlaymont. Quindi è una pessima idea usare i media per introdurre la politica e le polemiche sulle questioni del personale", ha dichiarato il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas. "Posso aggiungere" ha concluso Schinas "che per la Commissione e per il modo in cui i nostri servizi funzionano, sono solo le qualifiche, i meriti e l'esperienza che contano. Nient'altro. E' l'unica cosa che ho da dire su questo argomento e penso di aver detto anche troppo".

I NUMERI DELL'ITALIA A BRUXELLES

Con le dimissioni di Carlo Zadra si tornano a fare i conti sulla presenza dell'Italia nei posti "apicali" delle istituzioni europee. Alla Commissione, l'Italia conta su 23 funzionari nei gabinetti, di cui due capi e 4 vice capi gabinetti. Solo la Germania ne ha di più (5 capi di gabinetto e 5 vice). Il numero non considera l'uscita di Zadra, ma a Bruxelles già nelle prossime settimane un funzionario italiano sarà sicuramente assunto negli uffici del presidente, anche se non nella posizione che in dimissionario occupava per la quale è già stata fatta una scelta. I direttori generali italiani nell'esecutivo comunitario sono 3, lo stesso numero del Regno Unito, mentre Francia e Germania ne hanno 5 ciascuna e la Spagna 4. Molto più numerosi sono i direttori, 29 come i francesi (i tedeschi sono 28, gli inglesi 17): l'Italia punta a sostenere le candidature dei funzionari provenienti da questa esperienza per le future nomine ai posti di vice direttore generale, che a quel punto diventano naturali candidati per il livello piu' alto. Quanto al segretariato generale del Consiglio, la rappresentanza italiana e' in linea con quella degli altri stati, con un direttore generale e due direttori: solo la Francia ha due direttori generali e 3 direttori. Al Parlamento europeo, l'Italia conta su un segretario generale aggiunto, 2 direttori generali, 6 direttori e 32 capi unità: Francia e Spagna hanno due direttori generali e la Germania uno, come il Regno Unito. Quanto al servizio di azione esterna, il capo di gabinetto dell'alto rappresentante Federica Mogherini è italiano, così come lo sono 3 direttori e 12 capi delegazione. La Germania ha un vice segretario generale e 4 direttori, oltre a 11 capi delegazione, e la Francia il segretario generale, un direttore e 16 capi delegazione.