Affari Europei
Niente ricollocamento dei migranti? Bruxelles pronta con le sanzioni

La Cancelliera Angela Merkel lo ha garantito: 'la Grecia non sarà mai lasciata da sola ad affrontare la crisi dei profughi perché non possiamo lasciarla precipitare nel caos'. E così, mentre al confine con la Macedonia i migranti sfondano le barriere per iniziare il lungo cammino che li porterà verso il nord Europa, fonti della Commissione europea fanno trapelare che possibili sanzioni potrebbero essere prese nei confronti di quegli Stati che non accetteranno i ricollocamenti.
Il quadro é complesso, ma i principi sono chiari: ognuno deve fare la propria parte per poter gestire la crisi dei migranti. Il Consiglio europeo (e quindi gli Stati membri) hanno dato l'ok, l'anno passato, ad un piano che prevedeva la creazione di hot spot e il ricollocamento dei richiedenti asilo all'interno di tutti gli Stati membri. Ergo, visto che le decisioni del Consiglio sono vincolanti, quei Paesi che non ottemperano agli obblighi di solidarietà verso gli altri Stati (principalmente Italia e Grecia) potrebbero essere sanzionati.
Anche l'Austria é nel mirino della Commissione europea per la decisione di Vienna di blindare i suoi confini meridionali, reintroducendo controlli alle frontiere, e di avere imposto delle quote al numero dei richiedenti asilo da fare entrare ogni giorno. Procedure contrarie al diritto internazionale che potrebbero portare a delle conseguenze.
Ma il fronte non é caldo solo ad est. Con lo sgombero della giungla di Calais migliaia di profughi ora vagano nel nord della Francia in cerca di un nuovo luogo dove stabilirsi. Il Belgio chiude le sue frontiere e la Commissione prova a mediare.
É notizia di oggi che l Belgio ha rimandato in Francia 619 migranti, nell'intento annunciato una settimana fa di evitare che il porto di Zeebrugge diventasse un punto di passaggio verso la Gran Bretagna per chi é stato costretto a lasciare la vasta baraccopoli di Calais nota come Giungla, dove oggi sono iniziate le operazioni di sgombero parziale.
Secondo fonti della polizia locale, da martedì scorso sono cosi' state respinte 334 persone che gia' si trovavano in territorio belga e altre 285 ferme alla frontiera tra i due Paesi. I controlli di confine, il cui ripristino ha inferto un ulteriore colpo alla tenuta degli accordi di Schengen, sono stati rafforzati con il dispiegamento ai valichi di circa trecento agenti della polizia a cavallo.