Orban, Gardini: "Il Ppe é caduto nella trappola della sinistra"

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

Una settimana intensa quella che si é conclusa al Parlamento europeo e che ha visto il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, tenere il suo ultimo discorso sullo Stato dell'Unione. L'Aula di Strasburgo ha anche approvato una mozione per attivare l'articolo 7 dei Trattati nei confronti dell'Ungheria di Viktor Orban.

"Quello di Juncker é stato un discorso poco ispiratore, che non mi ha convinto fino in fondo", spiega ad Affaritaliani.it Elisabetta Gardini, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo. "In un momento in cui bisogna rilanciare il ruolo dei popolari in Europa quello del presidente della Commissione mi é sembrato un discorso rinunciatario. Senza contare le proposte assurde su ora legale e plastica".

Ci può spiegare meglio?

"Mi sembra bizzarro che con tutti i problemi che vive l'Europa ci si concentri su un tema, come quello dell'ora legale, che é assolutamente secondario e che rischia di creare una Europa con una difformità di orari. Ed é invece inquietante che la Commissione voglia distruggere un settore economico come quello della plastica, di cui l'Italia é leader in Europa, per presunte ragioni ambientali".

Il tema dell'inquinamento dei mari per colpa della plastica é sul tavolo, no?

"I prodotti in plastica usati in Europa non finiscono certo in mare, come invece avviene in Asia e Africa. Credo che ci siano interessi economici dietro questa svolta ambientalista della Commissione che potrebbero penalizzare l'Italia".

Il Parlamento Ue ha approvato una mozione per ricorrere all'art.7 contro l'Ungheria. Perché FI ha votato contro?

"Noi di Forza Italia abbiamo votato compattamente no alle sanzioni nei confronti dell'Ungheria perché non abbiamo ravvisato le condizioni per procedere. Ma c'é di più. Il fatto che Orban abbia alcune posizioni che vengono certificate dal voto che ottiene alle urne dovrebbero far capire che in Europa non si puó stare con il ditino puntato a dare i voti, come piace alla sinistra, ma che bisogna ascoltare di più i cittadini".

Ci sono però dei provvedimenti presi dal governo ungherese che ledono lo stato di diritto, no?

"Non credo che le azioni intraprese dal governo giustifico una presa di posizione così forte da parte del Parlamento europeo, come l'attivazione dell'articolo 7. Mi fa poi sorridere che vengano usati due pesi e due misure per giudicare i governi. Perché non intervenire in Romania o in Slovacchia, che hanno preso provvedimenti altrettanto forti? Forse perché sono guidati da premier di sinistra?".

Il Ppe si é spaccato sul voto, come mai?

"Siamo caduti nella trappola della sinistra che ha sventolato lo spauracchio della violazione dello stato di diritto in Ungheria. Sottolineo però come FI abbia votato in maniera uguale alla Lega, con cui governa in tante Regioni, mentre il Movimento 5 Stelle, alleato di governo, ha votato in maniera opposta".

Che cosa succede ora?

"L'Ungheria ha fatto ricorso per un vizio nella votazione. Si é infatti raggiunta la soglia legale dei due terzi perché non si sono conteggiate le astensioni, cosa che invece andava fatta. In ogni caso ci dovrà essere un voto del Consiglio, dove spero che gli Stati prendano una decisione più ragionevole".

Il Ppe si presenterà compatto alle elezioni europee?

"Certamente sì, che sia il bavarese Manfred Weber il nostro candidato, o un altro, l'area popolare andrà compatta al voto. Noi rappresentiamo l'unica vera alternativa alla sinistra e alle sue ricette che deprimono l'economia, come anche ai populisti, che non hanno proposte realizzabili da proporre".